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Campania in fondo alla classifica di Legambiente: “Città grigie tendenti al nero”

Napoli quart’ultima in Italia, Caserta al 98° posto. Avellino unica in lieve risalita. Lo smog resta l’emergenza principale.
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Napoli – “Città grigie tendenti al nero”. Così Legambiente sintetizza il quadro dei capoluoghi campani nel rapporto Ecosistema Urbano 2025, realizzato con Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore. Lo studio fotografa la qualità ambientale di 106 città italiane, e per la Campania il bilancio è tutt’altro che incoraggiante: le performance restano basse, le criticità croniche, e i segnali di miglioramento ancora deboli.

Le classifiche: Napoli ancora in zona retrocessione

Napoli si conferma quart’ultima tra tutte le città italiane e la peggiore tra le grandi metropoli. Caserta arretra al 98° posto, Salerno resta in bassa classifica (87°), mentre Avellino registra l’unico progresso significativo, salendo al 52° posto (era 66° nel 2024).
Benevento, al contrario, perde terreno: dal 60° posto scende all’80°.

“Le nostre città continuano a pagare le stesse emergenze, con performance complessive in contrazione – commenta Francesca Ferro, direttrice di Legambiente Campania –. Ci sono molti cantieri della transizione ecologica, ma solo una pianificazione coerente con le sfide climatiche potrà trasformarli in un vero riscatto urbano”.

Smog e aria irrespirabile

La qualità dell’aria resta una delle emergenze più gravi. Nessuna città campana rispetta i nuovi valori guida dell’OMS per PM10, PM2.5 e biossido di azoto (NO2).
Napoli registra un peggioramento rispetto al 2023: 38 µg/mc di NO2 (contro i 32 di due anni fa). Salerno si ferma a 27 µg/mc.

Per il particolato (PM10), nessuna città supera il limite normativo, ma Caserta (32 µg/mc), Napoli (28) e Salerno (25) restano su valori elevati.

Reti idriche colabrodo

Le perdite d’acqua restano allarmanti: Salerno e Caserta sprecano il 61% dell’acqua immessa in rete, Benevento il 57%. Napoli fa un po’ meglio con il 30%, ma la media resta tra le peggiori d’Italia.

Rifiuti e differenziata: pochi progressi

Sul fronte rifiuti, solo Salerno supera l’obiettivo minimo di legge del 65% di raccolta differenziata, raggiungendo il 74%.

Seguono Benevento e Avellino al 63%, Caserta al 55%, Napoli al 44% (in miglioramento rispetto al 39,3% del 2024).

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La produzione pro capite resta alta nel capoluogo partenopeo: 537 kg annui per abitante, sopra la media nazionale di 526.

Trasporto pubblico: Napoli cresce, ma resta indietro

L’unico segnale positivo arriva dal trasporto pubblico. A Napoli i viaggi per abitante salgono a 86 nel 2024, in aumento costante dal 2021.
Un trend incoraggiante, ma ancora lontano dagli standard di Milano (424 viaggi/ab), Roma (277) e Firenze (247).

Caserta rientra invece tra le dieci città italiane sotto i 10 passeggeri per abitante, segno di un sistema quasi inesistente.
L’offerta di vetture percorse per abitante è di 20 km/ab a Napoli, contro i 110 di Milano.

Verde urbano e spazi pubblici

Le città campane sono tutte sotto la media nazionale per verde accessibile: Benevento guida con 23 mq per abitante, segue Caserta (18,3), Avellino (18), Salerno (10) e Napoli (9,5).
Le isole pedonali restano limitate: Benevento registra la migliore estensione (40 m² ogni 100 abitanti), mentre Avellino chiude con appena 2,6 m².

Energie rinnovabili: un’occasione mancata

Deludente il fronte delle energie pulite. Solo Avellino mostra una discreta diffusione di impianti fotovoltaici pubblici (9,54 kW per 1000 abitanti), seguita da Benevento (5).
Napoli e Salerno restano fanalini di coda con valori quasi nulli: rispettivamente 0,22 e 1,51 kW/1000 abitanti.

“Rigenerare partendo dalle periferie”

“Servono nuovi strumenti normativi per una rigenerazione urbana coerente con la sfida climatica – conclude Ferro –. Bisogna ripensare gli spazi comuni, pedonalizzare, creare corridoi verdi e forestazione diffusa. Solo così le città campane potranno trasformare la decarbonizzazione in un’occasione di riscatto e responsabilizzazione collettiva”.

In sintesi, l’Ecosistema Urbano 2025 disegna una Campania che arranca sulla strada della sostenibilità: città soffocate dal traffico, acqua sprecata, verde insufficiente e smog fuori controllo. Le potenzialità ci sono, ma la “transizione ecologica” resta, per ora, più promessa che realtà.

Articolo pubblicato il 20 Ottobre 2025 - 15:43 - A. Carlino

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