Napoli– Colpo di scena in Cassazione per Vincenzo Caiazzo, ritenuto dagli inquirenti un uomo chiave nella galassia criminale dei Licciardi. La Prima Sezione della Suprema Corte ha annullato con rinvio l'ordinanza con cui il Tribunale del Riesame di Napoli aveva confermato la gravità indiziaria a suo carico.
L'accusa contestata è pesantissima: associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga, aggravata dal metodo mafioso, per conto dello storico clan di Secondigliano.
La decisione della Suprema Corte
La Cassazione ha accolto le argomentazioni del difensore di Caiazzo, l'avvocato Luigi Senese, smontando la precedente decisione dei giudici della libertà. Di fatto, l'ordinanza del Riesame che riteneva solidi gli indizi sul ruolo di Caiazzo nel narcotraffico è stata cancellata.
Ora la palla torna a Napoli: il Tribunale del Riesame, in diversa composizione, dovrà fissare una nuova udienza – già calendarizzata per il prossimo 28 novembre – e procedere a una nuova valutazione, attenendosi ai principi stabiliti dagli "ermellini".
Il ruolo nell'organigramma del clan
Secondo l'ipotesi della Dda di Napoli (Direzione Distrettuale Antimafia), Vincenzo Caiazzo non sarebbe un affiliato comune.Potrebbe interessarti
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Un ruolo, dunque, che lo collocherebbe ai piani alti della gestione degli affari illeciti, primo tra tutti l'importazione e la distribuzione di sostanze stupefacenti.
La vittoria sull'accusa di omicidio
Non è il primo successo giudiziario incassato di recente dalla difesa di Caiazzo. Lo stesso Caiazzo, sempre assistito dall'avvocato Senese, aveva già ottenuto dal Riesame di Napoli l'annullamento di un'altra grave accusa: quella di aver preso parte all'omicidio di Domenico Gargiulo, 28 anni, avvenuto il 6 settembre 2019.
Gargiulo, noto negli ambienti criminali come "l'immortale" – un soprannome sinistramente identico a quello del personaggio di Ciro Di Marzio nella serie "Gomorra" – fu freddato in un agguato. Per quel delitto, Caiazzo era stato arrestato lo scorso aprile in un blitz della Squadra Mobile di Napoli insieme ad altre cinque persone, tra cui lo stesso Antonio Bruno. Il Riesame, tuttavia, aveva già ritenuto insussistente la gravità indiziaria per l'accusa di omicidio a carico di Caiazzo.
Nonostante la vittoria in Cassazione sul fronte della droga e la precedente vittoria sull'omicidio, Vincenzo Caiazzo resta detenuto in carcere, poiché gravato da un'altra misura cautelare per associazione a delinquere di tipo mafioso. Il 28 novembre, dunque, si giocherà una nuova partita cruciale sulla sua posizione cautelare relativa al narcotraffico.
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