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Camorra, i nuovi vertici degli Amato-Pagano ammettono le accuse

Processo con rito abbreviato a Napoli per 56 affiliati. Nove imputati, considerati la nuova reggenza degli "Scissionisti", hanno confessato gli addebiti davanti al Gup Villano sperando in uno sconto di pena. L'inchiesta svela i nuovi affari: dalle aste truccate al racket insegnato ai minori.
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Napoli - Hanno ammesso gli addebiti. Tutti e nove, quasi l'intera nuova cupola del clan Amato-Pagano, hanno scelto la strada della confessione sperando in un'ulteriore, e non scontata, riduzione della condanna.

Tra questi Debora Amato, figlia della famosa Zia Rosaria Pagano e del defunto Pietro Amato e poi Enrico Bocchetti, il primo ad alzarsi in aula ieri mattina e ad ammettere gli addebiti.

La mossa strategica è andata in scena ieri mattina, nell'aula bunker del Tribunale di Napoli, davanti al Gup Federico Villano, nel corso del processo che si sta celebrando con rito abbreviato.

In totale sono 56 gli imputati alla sbarra, finiti in carcere nel corso di un maxi blitz nel dicembre del 2024. Le accuse, contestate a vario titolo dalla Direzione Distrettuale Antimafia, vanno dalla classica associazione camorristica al traffico di droga, da sempre il business principale della storica cosca con basi a Secondigliano, Melito, Mugnano e Arzano.

L'università del crimine e i Bonus Fiscali

Ma l'inchiesta ha scoperchiato molto di più. Gli inquirenti hanno ricostruito un sistema criminale evoluto, capace di aggredire nuovi mercati. Nel mirino della Procura sono finiti l'attività di controllo delle aste giudiziarie e un presunto tentativo di aggressione ai bonus fiscali.

Accanto ai nuovi affari, restava saldo il racket tradizionale, spiegato con metodo quasi accademico. Una sorta di "università del crimine", come l'hanno definita gli investigatori, dove i maggiorenni insegnavano ai minorenni le tecniche dell'estorsione: cosa dire, quando parlare, come incutere timore per portare a casa i soldi del "pizzo".

La strategia della confessione

La mossa dei nove imputati, che di fatto ammettono le proprie responsabilità, è diventata negli ultimi anni una prassi frequente tra le fila degli Amato-Pagano. L'obiettivo è chiaro: ottenere uno sconto di pena aggiuntivo a quello già previsto dalla scelta del rito abbreviato. Una strategia difensiva che, tuttavia, non sempre viene premiata dai giudici, i quali valutano la genuinità e la completezza delle ammissioni.

La nuova reggenza del clan

L'indagine traccia un quadro dettagliato della riorganizzazione interna della cosca dopo l'arresto dei boss storici, molti dei quali detenuti al 41 bis. Dal 2021, la reggenza sarebbe stata assunta da figure di vertice legate direttamente ai fondatori.

Secondo l'accusa, il coordinamento era stato affidato a Gennaro Liguori (marito della nipote di Raffaele Amato "cl.

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65"), affiancato da Enrico Bocchetti (genero di Cesare Pagano) e Emanuele Cicalese (genero di Raffaele Amato), prima che quest'ultimo si trasferisse in Spagna.

Un ruolo chiave sarebbe stato ricoperto da Debora Amato, 34enne figlia della "zia" Rosaria Pagano e del defunto Pietro Amato. Per la Dda, sarebbe stata lei a gestire le casse del narcotraffico nel 2021, dopo l'arresto di Liguori. Successivamente, la leadership sarebbe passata al marito di quest'ultima, Domenico Romano.

Ad affiancare i vertici, un gruppo di affiliati storici con il compito di reggenti territoriali e coordinatori delle attività illecite, tra cui Antonio Pompilio, Carlo Calzone, Maurizio Errichelli e Vincenzo Nappi (quest'ultimo poi ucciso in un agguato il 23 gennaio 2023).

Le "Mesate VIP" e i telefonini in carcere

Tra gli aspetti più rilevanti dell'inchiesta spicca il sistema delle "mesate": veri e propri stipendi mensili per i vertici. Secondo le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Salvatore Roselli, le cifre per i membri di spicco della famiglia – come Raffaele e Cesare Pagano, Rosaria ed Elio Amato – ammontavano a circa 8.000 euro al mese. Somme minori erano previste per altri affiliati.

Il denaro, raccolto e distribuito da persone incensurate, veniva recapitato anche ai detenuti e ai loro familiari, in una rete capillare gestita da uomini e donne del clan.

L'indagine ha inoltre fatto luce sull'uso sistematico di telefoni cellulari all'interno delle carceri. I dispositivi non servivano solo per le comunicazioni tra affiliati, ma anche per organizzare l'introduzione di stupefacenti negli istituti penitenziari.

Nel corso delle investigazioni è stata infine sequestrata una società di noleggio veicoli, ritenuta una base logistica cruciale per le attività del gruppo criminale.

GLI INDAGATI

1. AMATO Debora, nata a Napoli, 34 anni
2. AMATO Monica, nata a Napoli 36 anni
3. ARUTA Giuseppe, nato a Napoli . 29 anni
4. BARBIERI Raffaele, nato a Napoli , 35 anni
S. BOCCHETTI Enrico, nato a Napoli, 28 anni
6. CALZONE Carlo, nato a Napoli, 45 anni
7. CAPASSO Raffaele, nato a Napoli 52 anni
8. CASO Carmine Raffaele, nato a Napoli 51 anni
9. CICALESE Emanuele, nato a Napoli 29 anni
10. DE CICCO Alessandro, nato a Napoli 34 anni
11. DE LUCA Luciano, nato a Napoli 33 anni
12. DE ROSA Domenico, nato a Melito di Napoli 57 anni
13. DE STEFANO Emanuele, nato a Napoli 45 anni
14. DEL BONO Antonino, nato a Napoli , 34 anni
15. DELLA GAGGIA Francesco, nato a Napoli, 44 anni
16. DIANO Gennaro, nato a Napoli , 20 anni
17. DIANO Luigi, nato a Casavatore, 42 anni
18. ERRICHELLI Maurizio, nato a Napoli , 39 anni
19. FORINO Gessica, nata ad Aversa (CE), 28 anni
20. FURIANO Pasquale, nato a Napo,li 29 anni
21. GALLUCCI Gennaro, nato a Napoli, 52 anni
22. GRANDELLI Maurizio, nato a Napoli, 41 anni
23. IACOMINO Rosario, nato a Napoli,44 anni
24. IMPARATO Vincenzo, nato a Napoli , 25 anni
25. JEVREMOVIC Ilaria, nata a Napoli , 31 anni
26. LIGUORI Gennaro, nato a Napoli , 42 anni
27. MANGIAPILI Vincenzo, nato a Villaricca, 38 anni
28. MARINO Cosimo, nato a Napoli , 40 anni
29. MARRONE Antonio, nato a Mugnano di Napoli , 50 anni
30. MINALE Antonio, nato a Napoli , 59 anni
31. ORTA Stefano, nato a Melito di Napoli , 54 anni
32. PADREVITA Silvio, nato a Mugnano di Napoli, 30 anni
33. PANDOLEI Antonio, nato a Napoli, 32 anni
34. PETITO Francesco, nato a Napoli, 36 anni
35. PEZZELLA Gactano, nato a Casavatore , 69 anni
36. POMPILIO Antonio, nato a Napoli , 57 anni
37. PRAGLIOLA Cristofaro, nato a Mugnano di Napoli i, 44 anni
38. PUGLIA Alessandro, nato a Napoli , 44 anni
39. RASTRELLI Assunta, nata a Caivano , 67 anni
40. RICCIO Alfonso nato a Mugnano di Napoli , 36 anni
41. RINALDI Francesco, nato ad Aversa , 31 aanni
42. ROMANO Domenico, nato a Napoli, 35 anni
43. SANGUINETTI Concetta, nata a Melito di Napoli , 41 anni
44. SARNATARO Salvatore, nato a Napoli, 24 anni
45. SILVESTRI Salvatore, nato a Napoli, 41 anni
46. TARANTINO Nicola, nato a Napoli, 22 anni
47. TRONCONE Carlo, nato a Napoli, 37 anni
48. TUTINO Luigi, nato a Napoli, 40 anni
49. TUTINO Raffacle, nato a Napoli , 37 anni
50. VASTARELLI Arturo, nato a Napoli, 6 2 anni
51. NAPPI Emmanuele Giuseppe
52. PAGANO Angelo
53. SARNATARO Teresa
54. TRAMONTANO Anna
55. VALLIFUOCO Vincenzo
56. VERDE Mariarosariaflkas

RIPRODUZIONE RISERVATA Articolo pubblicato il 28 Ottobre 2025 - 13:45 - Giuseppe Del Gaudio

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