Caserta - Un arresto che brucia la carriera politica e fa tremare le istituzioni. Veronica Biondo, vicesindaca di Santa Maria a Vico, è finita in manette questa mattina nell'ambito di un'inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli su un presunto scambio elettorale politico-mafioso durante le comunali del 2020.
L'arresto le è costato immediatamente la candidatura alle prossime elezioni regionali in Campania con Forza Italia.
La notizia dell'arresto ha provocato un terremoto politico. Fulvio Martusciello, segretario regionale di Forza Italia, ha annunciato in una conferenza stampa a Napoli: "Oggi il partito si riunirà per approvare la lista provinciale di Caserta. Prendiamo atto di quanto avvenuto, individueremo il possibile sostituto della candidata: Biondo non sarà in lista".
Una presa di distanza netta e immediata, dettata dalla gravità delle accuse.Potrebbe interessarti
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L'operazione della Direzione Distrettuale Antimafia si concentra sulle elezioni comunali del 2020 a Santa Maria a Vico, comune dell'hinterland casertano. Secondo gli investigatori, ci sarebbe stata una vera e propria regia camorristica dietro alla campagna elettorale, con un sistema di scambio elettorale politico-mafioso che avrebbe garantito voti in cambio di favori.
L'arresto della Biondo rappresenta un duro colpe per Forza Italia in Campania, costretta a rivedere all'ultimo momento le liste per le regionali. Ma è soprattutto l'ennesima dimostrazione di come il fenomeno delle infiltrazioni camorristiche nella politica locale continui a rappresentare un'emergenza in tutta la provincia di Caserta.
La vicenda si inserisce in un contesto già caldo dopo le recenti operazioni antimafia in provincia, e riaccende i riflettori sui rapporti tra politica e criminalità organizzata in un'area storicamente contesa dai clan del territorio.
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