Gli stupefacenti e la pistola modificata sequestrati
Napoli – Le strade di Soccavo e Rione Traiano, quartieri da sempre al centro della battaglia contro il degrado e il traffico di droga, si sono trasformate ieri in un labirinto di posti di blocco e perquisizioni.
I carabinieri della Compagnia Napoli Bagnoli hanno lanciato un'operazione a tappeto, setacciando vicoli e piazze per smantellare le piazze di spaccio che infestano queste periferie. Il bilancio? Un arresto in flagranza, otto denunce e un bottino di stupefacenti pronto per il mercato nero, sequestrato tra palazzine e aree verdi.
Protagonista della mattinata è stato Italo Sbozza Malzone, 44enne originario di Alatri, in provincia di Frosinone, ma da tempo radicato nel tessuto criminale napoletano. Fermato dai militari all'altezza di via Tertulliano, l'uomo non ha opposto resistenza, ma il suo "carico" ha parlato da solo: 331 grammi di hashish e 15 grammi di cocaina, nascosti addosso in confezioni pronte per la distribuzione.
Non solo: nelle tasche del pusher anche un bilancino di precisione, strumento del mestiere per dosare le "merci", e 1.308 euro in contanti, provento immediato dell'attività illecita. Ma il colpo di scena è arrivato con il rinvenimento di una pistola ad aria compressa, modificata senza il caratteristico tappo rosso che la rende inoffensiva, completa di munizionamento.
Un'arma che, seppure non letale, evoca scenari di intimidazione e fa scattare l'allarme per la sicurezza delle famiglie che vivono in queste zone.L'operazione non si è fermata al singolo fermo.
I carabinieri, guidati da un'intuizione investigativa maturata nei mesi scorsi, hanno esteso i controlli alle "calibro" abituali: quei angoli bui e i garage semiabbandonati dove spacciatori e clienti si danno appuntamento.
Ed è qui che è emerso il secondo fronte: otto persone, tra residenti e "frequentatori" occasionali, sono finite nei guai con una denuncia per violazione di sigilli. Sorpresi all'interno di un locale commerciale in via Anco Marzio – un fabbricato già posto sotto sequestro lo scorso anno proprio perché utilizzato come base logistica per lo spaccio – gli indagati stavano bazzicando spazi off-limits, forse ignari o forse no delle restrizioni giudiziarie.
"Un chiaro segnale di impunità diffusa", ma il fiuto dei carabinieri ha portato a un'altra scoperta preziosa nelle aree verdi di una palazzina fatiscente in via Marco Aurelio, cuore pulsante del Rione Traiano.
Sotto i cespugli e tra i rifiuti, gli uomini del Nucleo Operativo hanno rinvenuto un vero e proprio "tesoretto" di droga: otto dosi di cocaina, 24 involucri di marijuana e dieci stecche di hashish, tutto confezionato per la vendita al dettaglio. Quantità modeste, ma indicative di un commercio capillare che avvelena le periferie.
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L'articolo parla di operazioni di controllo e arresti, ma secondo me non è solo questo il problema, ci vuole anche un piano a lungo termine per risolvere la situazion, le forze dell'ordene devono lavorare insieme alla comunità.
Si, è vero che servono più risorse e attenzione. Ma bisogna anche educare i giovani per prevenire il fenomeno dello spaccio, solo così si può sperare in un miglioramento reale della sicurezza.