Cercola/Pollena Trocchia – Mano dura dei carabinieri contro l'illegalità ambientale alle pendici del Vesuvio. I Carabinieri hanno messo a segno un'operazione congiunta tra la Tenenza di Cercola, i militari del Nucleo Forestale di Napoli e del Nucleo Parco di San Sebastiano al Vesuvio, culminata con la denuncia di tre persone e il sequestro di altrettante attività commerciali nei comuni di Cercola e Pollena Trocchia.
Acque nere e rifiuti: il focolaio dell'illegalità
Il mirino degli investigatori si è concentrato su due autolavaggi e un'officina meccanica. Le ispezioni approfondite hanno rivelato gravi violazioni delle normative ambientali. I tre operai — titolari di fatto o di diritto delle attività — sono stati deferiti all'Autorità Giudiziaria con l'accusa di scarico non autorizzato di acque reflue industriali e gestione illecita di rifiuti.
In sostanza, si ipotizza che i liquidi di scarto derivanti dai lavaggi di veicoli e dalle lavorazioni meccaniche venissero smaltiti illegalmente, con un potenziale danno per l'ambiente e il sottosuolo, oltre alla mancata corretta gestione dei rifiuti speciali prodotti dalle attività.Potrebbe interessarti
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Sequestri e salasso economico
L'azione repressiva ha avuto immediate conseguenze anche sul fronte economico e operativo. Per i tre imprenditori non si è trattato solo di una denuncia penale: sono state elevate sanzioni amministrative per un importo complessivo che sfiora gli ottomila euro, precisamente 7.833 euro.
La misura più incisiva, tuttavia, è stata il sequestro delle aziende. I sigilli apposti dai militari rappresentano un duro colpo per le attività irregolari e sottolineano l'impegno costante delle forze dell'ordine nel contrastare le condotte che minacciano la salute pubblica e l'ecosistema in un'area già critica come quella vesuviana.
L'operazione rientra in un più ampio piano di controlli per la sicurezza e la legalità ambientale, volto a debellare le sacche di abusivismo che continuano a proliferare nel territorio.
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