Napoli– Un paradiso abusivo nel cuore di un quartiere già martoriato dall'illegalità edilizia: i Carabinieri del Nucleo Operativo di Poggioreale, in sinergia con l'Ufficio Tecnico del Comune di Napoli, hanno posto sotto sequestro un lussuoso villino eretto senza alcuna autorizzazione su un'area demaniale.
La struttura, un appartamento di circa 220 metri quadri avvolto da un cortile centrale di 80 mq completo di piscina e gazebo, rappresenta l'ennesimo caso di occupazione selvaggia che mina il tessuto urbanistico della città.
L'operazione è scattata questa mattina in via Giuseppe Mercalli, nel vivace ma problematico quartiere di Barra, periferia orientale di Napoli. Qui, tra palazzoni popolari e strade affollate, si nascondeva un'abitazione che sembrava uscita da un catalogo immobiliare: pareti imbiancate a nuovo, spazi aperti e un tocco di lusso con la piscina interrata e il gazebo in legno, ideale per pranzi estivi all'ombra.
Ma dietro l'apparenza idilliaca, un abuso edilizio lampante: l'intero complesso è stato costruito su un terreno di proprietà comunale, senza permessi, collaudi o quantomeno una semplice denuncia di inizio lavori.
A finire nel mirino delle forze dell'ordine è una donna di 38 anni, originaria del quartiere e già nota alle cronache per precedenti guai con la giustizia.Potrebbe interessarti
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Le indagini, coordinate dalla Procura di Napoli, hanno svelato come la costruzione sia sorta progressivamente negli ultimi due anni, sfruttando l'assenza di controlli in un'area demaniale spesso lasciata all'incuria.
Il sequestro preventivo, disposto dal Gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Procura, non è solo un colpo alla singola abusiva: è un segnale forte contro un'emergenza cronica. A Barra, come in altre zone della città metropolitana, gli abusi edilizi dilagano da decenni, alimentati da una domanda abitativa insaziabile e da ritardi burocratici.
Secondo dati del Comune, solo nel 2024 sono stati abbattuti o sequestrati oltre 150 immobili irregolari nei quartieri orientali, per un valore stimato in milioni di euro. Questo villino, con il suo cortile "privato" che invadeva spazi pubblici, esemplifica il paradosso: mentre migliaia di famiglie attendono alloggi sociali, privati si appropriano di beni comuni per ricavarne comfort esclusivi
.Ora l'immobile è sotto sigilli, custode un maresciallo dei Carabinieri. La 38enne rischia una condanna fino a quattro anni di reclusione e una multa salata, oltre al probabile ordine di demolizione a sue spese.
L'Ufficio Tecnico comunale ha già avviato le procedure per il recupero dell'area, con l'ipotesi di trasformarla in un piccolo parco giochi o in spazi verdi per la comunità. Ma la domanda resta: quanti altri "paradisi nascosti" attendono di essere smascherati?



 
                                    
 
     



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