Napoli– Una crisi silenziosa, ma con numeri da emergenza assoluta, rischia di travolgere la sanità campana alla vigilia della stagione influenzale e del ritorno del Covid. Secondo un allarme lanciato dalla Fimmg (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale), nella regione mancano all'appello ben 700 medici di famiglia.
Una carenza che si traduce direttamente in una voragine nell'assistenza: fino a 900mila assistiti sono di fatto scoperti, privati di un riferimento stabile per le cure primarie.
La situazione è stata denunciata con forza da Vincenzo Schiavo, presidente provinciale della Fimmg Napoli, che non usa mezzi termini: "Non parliamo di numeri su un foglio, ma di persone. In queste condizioni non si può garantire continuità di cura, né una campagna vaccinale efficace contro influenza, Covid e polmonite."
(h3)Un quinto dell'organico mancante: la crisi delle aree interne
La Campania conta circa 3.500 studi di medicina generale per una popolazione che supera i 4,9 milioni di cittadini over 14. Le 700 carenze non ancora assegnate – le cui pubblicazioni erano attese già lo scorso luglio – rappresentano di fatto un quinto dell'organico necessario per coprire il fabbisogno regionale.
La crisi colpisce in modo trasversale, ma il peso maggiore si avverte nelle aree interne, dove la mancanza di medici porta alla chiusura definitiva degli ambulatori. Il risultato è che intere comunità restano senza il pilastro fondamentale della cura, costringendo i pazienti cronici e, soprattutto, gli anziani e i fragili a rivolgersi in modo inappropriato al Pronto Soccorso ospedaliero, anche per problemi minori.
(h3)Rischio collasso ospedaliero e vaccinazioni a rischio
L'impatto più immediato di questa carenza si vedrà con l'arrivo dell'autunno.Potrebbe interessarti
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Il mancato presidio del territorio significa:
Interruzione della presa in carico dei pazienti cronici.
Minore aderenza alle terapie e ritardi diagnostici.
Aumento esponenziale degli accessi impropri ai Pronto Soccorso, che finiscono per saturare la rete ospedaliera anche per patologie lievi.
(h3)La medicina generale è l'argine del sistema
I rappresentanti sindacali definiscono la medicina generale come "l’argine che impedisce al sistema di andare in crisi". Se questo argine cede, l’impatto sul sistema ospedaliero sarà devastante.
La richiesta al governo regionale è chiara e urgente: pubblicare immediatamente le carenze e definire un calendario certo per i conferimenti. Ma non basta l'ordinaria amministrazione. "Servono anche misure ponte per mantenere aperti gli studi scoperti e rendere la professione attrattiva," aggiunge Schiavo.
L'appello finale della Fimmg è alla responsabilità: con quasi un milione di cittadini privi di medico, la Campania rischia di compromettere la gestione ordinaria dell’assistenza, mettendo a repentaglio la salute dei più fragili e la dignità dei professionisti. La medicina di famiglia, concludono Schiavo e Tommasielli, deve tornare a essere la prima linea della salute.
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