Napoli – La protesta covava da mesi, forse da anni, e ora è pronta ad esplodere. Il settore dei taxi di Napoli si appresta a vivere una giornata di mobilitazione senza precedenti, proclamata per giovedì 23 ottobre 2025.
Lo sciopero generale, deciso all'unanimità dalle nove sigle sindacali di categoria, si annuncia come il punto di rottura dopo un lungo periodo di tensioni mai risolte. Un vero e proprio ultimatum lanciato alle istituzioni.
L'annuncio ufficiale, che segue l'assemblea di categoria del 24 settembre, arriva dopo un primo tentativo di mobilitazione, originariamente fissata per il 7 ottobre. Una data che è saltata a causa della sovrapposizione con un altro sciopero del settore trasporti, indetto dai Cobas per il 5 ottobre, che ha portato il Garante degli Scioperi a non autorizzare la protesta dei tassisti.
Il rinvio al 23 ottobre non ha però attenuato la determinazione della categoria, che anzi alza il tono dello scontro.
Il documento che proclama lo sciopero non è un semplice elenco di lamentele, ma una vera e propria denuncia sociale che delinea un sistema al collasso. Le motivazioni della mobilitazione sono cinque punti critici che i tassisti napoletani vivono come una battaglia per la sopravvivenza.
La Guerra Tariffaria: In primo piano, la concorrenza "spietata" di multinazionali e piattaforme digitali. La categoria accusa pratiche di "dumping contrattuale e tariffario", con operatori che, a loro dire, violano le normative vigenti, offrendo servizi a prezzi stracciati che minano il mercato legale.
L'Assedio degli Abusivi: È il cavallo di battaglia di ogni protesta, ma ora denunciato come "dilagante".Potrebbe interessarti
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I "Predatori" degli NCC: Terzo fronte aperto, la questione dei Noleggi con Conducente (NCC) provenienti da comuni limitrofi. I tassisti napoletani denunciano la "violazione del principio di territorialità", con auto che opererebbero impunemente nell'area urbana di Napoli, "saccheggiando" la clientela senza rispettare le regole di base che governano il servizio taxi.
Il Muro delle Istituzioni: Forse la rabbia più profonda è rivolta verso i palazzi del potere. Le organizzazioni sindacali parlano di una "assenza di confronto istituzionale" con la dirigenza dell'Ufficio Trasporto Pubblico Locale. Un muro di gomma che ha spinto la categoria a chiedere non solo di riaprire il dialogo, ma una vera e propria "riorganizzazione interna" dell'ufficio stesso, ritenuto inadeguato.
Il Piano Traffico Fantasma: Infine, l'urgenza di un Piano del Traffico "concreto, realistico e attuabile". I tassisti chiedono a gran voce che il Comune si svegli e fornisca uno strumento operativo che tenga finalmente conto delle loro esigenze e di quelle del trasporto pubblico non di linea.
"Non è una protesta come le altre"
L'appello che le sigle sindacali – tra cui FAST/CONFSAL, FEDERTAXI/CISAL, ORSA/Taxi, UGL e altre – rivolgono ai colleghi è accorato e perentorio. "Questa non è una protesta come le altre, ma la vertenza più cruciale che la nostra Categoria si sia mai trovata ad affrontare", si legge nel comunicato. Un tono che non ammette replica, dove si sottolinea che la difesa della "TUA, della NOSTRA licenza" dipende dalla "massiccia partecipazione di OGNUNO DI NOI".
Il messaggio è chiaro: il tempo delle deleghe è finito, ora tocca alla base scendere in campo in prima persona. Le modalità concrete della protesta – se si tratterà di un semplice stop delle corse o di cortei e manifestazioni di piazza – saranno definite e comunicate a breve.
Quel che è certo è che Napoli, il 23 ottobre, dovrà fare i conti con la rabbia di una categoria che si sente con le spalle al muro, pronta a paralizzare le strade per urlare che il suo lavoro, la sua "dignità", non sono in vendita.




































































Commenti (1)
Io non capisco perche i tassisti continuano a protestare cosi tanto, ci sono sempre delle soluzioni che si possono trovare. Forse serve un dialogo piu aperto tra le parti in causa, per risolvere i problemi senza dover arrivare a questi estremi.