persiste il problema borseggiatori a venezia
Venezia – Una vicenda al limite del paradosso sta agitando la città lagunare: i presunti borseggiatori avrebbero denunciato alcuni cittadini che, armati di cellulari e di senso civico, li individuano, li filmano e li segnalano ai turisti urlando la loro presenza. L’accusa? Reati come lo stalking, per averli inseguiti o messi alla berlina in pubblico.
La notizia, riportata dai quotidiani locali, è stata confermata dal sindaco Luigi Brugnaro e dal comandante della Polizia locale, Marco Agostini.
“Purtroppo non possiamo fare nulla – ha ammesso Agostini – perché a livello nazionale mancano norme che permettano di trattenere chi ruba o borseggia. Ho sempre detto che i cittadini non devono sostituirsi alle forze dell’ordine, e questo è il risultato”.
Il comandante ha ribadito il rischio di degenerazioni: senza strumenti legali adeguati, la linea che separa la legittima segnalazione dal comportamento persecutorio può diventare sottile e finire per ritorcersi contro chi cerca di difendere la comunità.
Durissima la reazione di Monica Poli, conosciuta come “Lady pickpocket”, celebre per la sua frase in inglese gridata in strada per mettere in guardia i turisti: “Attenzione, pickpockets!”. “Se fosse vero – ha commentato – saremmo arrivati alla follia pura. Noi che segnaliamo chi ruba, e che in tante occasioni abbiamo evitato scippi, diventiamo i colpevoli. È paradossale”.
Il sindaco Brugnaro ha rilanciato la sua storica battaglia per una giustizia più rapida ed efficace sui reati predatori: “Sono anni che chiedo di introdurre la figura di un avvocato che, come il giudice di pace, possa erogare fino a 12 giorni di cella a chi compie questi reati. Il problema è che non c’è una legge nazionale e ora siamo arrivati al punto che i borseggiatori denunciano i cittadini. Serve un intervento urgente”.
Il caso riporta alla luce il problema mai risolto dei borseggiatori
a Venezia, in particolare nelle aree più turistiche, da Piazzale Roma a Rialto, fino a San Marco. Le denunce dei cittadini “sentinella” – spesso organizzati in gruppi spontanei – hanno più volte contribuito a sventare furti, ma allo stesso tempo sollevano interrogativi sul confine tra cittadinanza attiva e giustizia fai-da-te.Nel frattempo, tra polemiche e paradossi legali, i turisti continuano a rappresentare il bersaglio privilegiato dei ladri.
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Questa situazzione a Venezia è davvero complicata, i borseggiatori che denunciano i cittadini è un po' strano. Non so come si possa risolvere questo problema, ma serve una legge piu chiara per tutti. La gente vuole sentirsi sicura.