Un italiano su due non sa cosa sia un tasso di interesse
Napoli - La ricerca, presentata dalla Clinica del Debito, disegna un quadro allarmante: oltre alla metà della popolazione che ignora i meccanismi base del credito, solo il 44% comprende l'inflazione e appena il 29% sa cosa significhi diversificare il rischio negli investimenti.
"È un'emergenza paragonabile al fumo o all'obesità", dichiara il dottor Stefano Santin, fondatore della Clinica del Debito e consulente Rai per il tema del sovraindebitamento. "Uccide lentamente il benessere economico delle famiglie, distrugge i rapporti sociali, genera stress e malattie. Eppure di questa emergenza che colpisce 30 milioni di italiani non parla nessuno".
I numeri parlano chiaro: il 78% degli italiani non distingue tra TAN e TAEG, l'82% non legge mai le condizioni contrattuali prima di firmare un finanziamento, il 65% si ferma solo alla rata mensile pubblicizzata. "Immaginate di firmare un contratto senza sapere cosa state firmando", aggiunge Santin. "È esattamente quello che accade ogni giorno a milioni di italiani".
I tre volti del dramma italiano
La ricerca ha identificato tre profili tipici di sovra-indebitati per ignoranza finanziaria, casi reali seguiti dalla Clinica del Debito:
Marco, 52 anni, dirigente in provincia di Napoli - Guadagna 4.500 euro al mese ma accumula 180.000 euro di debiti. Non aveva calcolato che i tassi variabili potevano salire dal 2% al 5,5%. Oggi destina il 66% del reddito alle rate.
Alessia, 28 anni, commessa a Salerno - Vittima del "compra ora, paga dopo" online. In 12 mesi accumula 35.000 euro in debiti attraverso 12 finanziamenti diversi. Non sapeva che ogni transazione comportava interessi.
Francesco, 58 anni, operaio ad Avellino - Firma come garante per il figlio senza conoscere le conseguenze. Quando il giovane fugge all'estero, si ritrova con 45.000 euro di debiti da pagare.
L'Italia fanalino di coda d'Europa
Il confronto con l'Europa è impietoso: Germania 67%, Francia 58%, Olanda 72% contro il nostro 50% nella comprensione dei tassi di interesse. "Paesi con maggiore alfabetizzazione finanziaria sviluppano mercati più efficienti, maggiore innovazione e minori costi del credito", spiega lo studio.
Il prezzo dell'ignoranza: 3mila euro bruciati per ogni prestito
Quanto costa non sapere? L'esempio è concreto: su un prestito di 20.000 euro a 5 anni, la differenza tra una scelta consapevole (TAN 4,5%) e una inconsapevole (TAN 9,8%) è di 3.120 euro in più. Moltiplicato per tutti i finanziamenti di una vita, può significare decine di migliaia di euro buttati.
Ma i costi nascosti sono ancora più gravi: stress cronico e problemi di salute nel 78% dei casi, rottura dei rapporti familiari nel 35%, perdita del lavoro per stress nel 12% dei sovra-indebitati.
La spirale: da "tutto sotto controllo" al disastro
Lo studio ha mappato le quattro fasi che portano al collasso:
Tra i sovra-indebitati seguiti dalla Clinica del Debito, il 64% ha debiti superiori a 20.000 euro e nel 68% dei casi le rate superano il 50% del reddito.
Un'emergenza silenziosa, ma letale
L’analfabetismo finanziario in Italia non è solo un problema educativo, ma un fattore che alimenta sovraindebitamento, disagio sociale e malessere psicofisico. Eppure, resta fuori dal dibattito pubblico.
"Servono interventi strutturali e un’educazione finanziaria capillare, ma soprattutto la possibilità per le famiglie di accedere a strumenti di prevenzione e supporto", conclude Stefano Santin. "Perché dietro ogni cifra c’è una storia, e dietro ogni storia c’è una possibilità di salvezza".
Questo articolo è stato pubblicato il 14 Settembre 2025 - 14:47