protesta a napoli contro truffa dei viaggi
Napoli– La rabbia non conosce tregua. Torna in piazza, davanti alle saracinesche abbassate di quello che era solo l'inganno di un'agenzia, l'esercito dei truffati da Samer Khalifa, il sedicente "tour operator" noto sui social come il "truffatore seriale di Ferragosto".
Ad alimentare la protesta, stamattina in corso Vittorio Emanuele, non solo le migliaia di euro sottratti per vacanze mai arrivate, ma l'ultima, cinica beffa: il diniego dei rimborsi promessi e le diffamazioni contro le vittime, compresi bambini con disabilità e malati terminali che avevano sognato un ultimo viaggio.
A guidare il coro di indignazione, il deputato di Alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli, affiancato da Roberto Russo dell'associazione Cellule di Bonifica Sociale e da Carlo Ceparano di Europa Verde. Obiettivo della mobilitazione: ottenere il "rispetto immediato degli impegni" e la "restituzione delle somme illecitamente sottratte", un mantra ormai disatteso nonostante le solenni promesse.
Khalifa aveva garantito l'avvio dei rimborsi a partire dal 20 settembre, una data che avrebbe dovuto segnare un primo passo verso la giustizia. Ma, come conferma amaro un portavoce dei truffati, "a oggi, quella promessa non ha trovato alcuna conferma". Anzi, la situazione è precipitata con le recenti dichiarazioni dell'uomo, che ha avuto l'ardire di escludere dal rimborso le persone "legate a Carmela", una delle prime vittime ad averlo denunciato, da lui cinicamente dipinta come causa dei viaggi saltati per un presunto "amore non corrisposto".
L'operato di Khalifa ha lasciato a terra un numero impressionante di persone. Ma a colpire, oltre al danno economico, è la natura delle vittime. Tra di loro, infatti, si contano persone in condizioni di estrema fragilità: adulti in lotta contro malattie gravi, a cui è stato negato il sogno di un ultimo viaggio, e famiglie con bambini affetti da disabilità speciali, tutti raggirati dopo aver versato il denaro richiesto. Una crudeltà che ha inasprito ulteriormente gli animi.
Le tre agenzie di Khalifa a Napoli – Insta Viaggi in Corso Vittorio Emanuele, un’altra in Riviera di Chiaia e la terza nel complesso Azzurro a Fuorigrotta – giacciono oggi sigillate e desolate. La sede del corso, in particolare, si è rivelata essere nient'altro che un mero deposito, simbolo del vuoto e della finzione lasciati dall'uomo.
È stato Francesco Borrelli a scagliare le accuse più dure, elevando il tono dello scontro e promettendo battaglia senza quartiere. "Altro che 'tour operator' – questo è un broker di truffe", ha tuonato il deputato, "ne ha dispensate a bizzeffe, seminando disperazione e perdite. Non solo non rimborsa, ma ha avuto anche l'ardire di minacciare le persone che giustamente denunciano, e di attaccare me".
Borrelli ha poi rincarato la dose, stigmatizzando il tentativo di Khalifa di screditare la prima vittima che lo ha denunciato. "Questo è il livello di squallore cui siamo arrivati", ha affermato, riferendosi alla ridicola insinuazione che la donna fosse mossa da risentimento amoroso. "Nessuno dei truffati ha rivisto un solo centesimo dei suoi soldi. La nostra mobilitazione non si ferma qui: non molleremo finché giustizia non sarà fatta e l'ultimo euro sottratto non sarà restituito. La magistratura deve intervenire con la massima durezza".
Con le vittime sempre più unite e la determinazione della politica locale, la partita contro il "truffatore seriale di Ferragosto" è solo all'inizio. La promessa è una sola: non abbassare la guardia finché l'ultimo sogno, e l'ultimo euro, non saranno restituiti.
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E' veramente scandaloso quello che è successo con Khalifa, non posso credere che ci sono persone che possono comportarsi in questo modo. Le vittime meritano giustizia e spero che la situazione si risolva al più presto. È inaccettabile.