La vertenza Trasnova si fa sempre più tesa. Anche al secondo incontro convocato in Prefettura a Napoli, Stellantis ha scelto di non presentarsi, alimentando la rabbia dei sindacati e le preoccupazioni dei lavoratori. A denunciare l’assenza è la Fiom Napoli, che con il segretario generale Mauro Cristiani e il responsabile automotive Mario Di Costanzo ha sottolineato come la scelta del gruppo automobilistico rischi di cancellare posti di lavoro e di aggravare una crisi sociale già profonda.
Il nodo centrale è la decisione di Stellantis di riportare in azienda, a partire da fine anno, le attività oggi svolte dai dipendenti Trasnova, condannando di fatto questi ultimi alla disoccupazione.Potrebbe interessarti
La Fiom ha chiesto che il prossimo incontro del 16 settembre al Ministero delle Imprese e del Made in Italy veda finalmente la presenza del gruppo automobilistico, considerato parte attiva della vicenda. Ma dietro il caso Trasnova si allarga il giudizio sullo stabilimento di Pomigliano e sull’intero piano industriale. “Non c’è traccia di investimenti sulla mobilità sostenibile – denunciano Cristiani e Di Costanzo – e intanto si moltiplicano cassa integrazione ed esodi volontari. L’unica prospettiva offerta ai dipendenti è la trasferta in Serbia”.
La Fiom chiede un’azione decisa del governo e il coinvolgimento della Regione Campania, per fermare l’emorragia occupazionale e salvaguardare un tessuto produttivo già indebolito. “Stellantis si disimpegna – accusano i sindacati – e senza risposte immediate a pagare saranno ancora una volta i lavoratori e il territorio”.






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