Nella foto i sette arrestati
Napoli - Si cercano ancora i tre irreperibili dell’inchiesta che ha scoperchiato gli affari del clan Cancello-Cifariello di Scampia, al centro di un sequestro lampo, di uno sfratto forzato e dell’occupazione illegale di un alloggio popolare nei “Sette Palazzi”, sottratto con la violenza al legittimo assegnatario.
A mancare all’appello sono il boss Elia Cancello, Gennaro Cifariello e Moreno Del Medico, ritenuti tra i protagonisti della vicenda che ha riportato alla ribalta la brutalità del controllo camorristico sul territorio.
L’episodio ricostruito dagli investigatori della Squadra Mobile e della Direzione distrettuale antimafia di Napoli risale al 13 settembre 2024. Quel giorno, padre e figlio furono sequestrati e minacciati da uomini del clan, costretti a liberare in poche ore l’abitazione popolare che occupavano regolarmente.
«Ve ne dovete andare di casa, vi do mezz’ora di tempo… portami le chiavi e ti ridò tuo padre», si è sentito dire il ragazzo, inviato poi a convincere la madre e la sorella a raccogliere in fretta gli effetti personali per lasciare spazio a un esponente di vertice delle famiglie criminali.
L’uomo rimasto nelle mani dei camorristi si è visto ribadire la stessa minaccia: «Quando tuo figlio porta le chiavi, te ne vai. Puoi andare dove vuoi tu, dai Contini, dai Licciardi… ma noi siamo più forti e il problema nessuno te lo può risolvere». A suggellare il messaggio di potere, l’ultimatum finale: se qualcuno avesse avvertito le forze dell’ordine, anche i genitori del sequestrato, residenti nello stesso rione, sarebbero stati cacciati.
Pochi giorni dopo lo sgombero forzato, le vittime hanno constatato come nell’appartamento si fossero insediati Maurizio Cancello e la compagna Simona Gallucci, che non solo hanno preso possesso della casa ma anche degli indumenti trovati negli armadi, sfoggiandoli in strada. Persino la targhetta con il nome della famiglia è stata sostituita con quella dei nuovi “inquilini”.
Le indagini hanno portato ieri all’esecuzione di sette misure cautelari nei confronti di altrettanti indagati: Antonio Emmausso, Ferdinando Cifariello, Maurizio Cancello, Simona Gallucci, Christian Iandolo, Ferdinando Libero e Francesco Barbato (quest’ultimo già detenuto). Le accuse vanno dal sequestro di persona a scopo di estorsione all’occupazione abusiva di immobili, passando per estorsione, rapina, riciclaggio e lesioni, tutte aggravate dal metodo mafioso.
Il blitz ha colpito al cuore i due nuclei familiari inseriti da sempre nell’orbita del clan Amato-Pagano, ma la caccia ai tre capi – Cancello, Cifariello e Del Medico – resta ancora aperta. La loro latitanza conferma quanto la pressione investigativa abbia destabilizzato gli equilibri criminali a Scampia, dove il controllo sugli alloggi popolari rappresenta ancora oggi uno dei terreni di potere più sensibili per le cosche.
(nella foto da sinistra il ras Maurizio Cancello, la compagna Simona Gallucci, Ferdinando Cifariello, Antonio Emmauso, Ferdinando Libero, Christian Iandolo e Francesco Barbato)
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E' incredibbile come certe situazzioni possano succedere in una societa come la nostra. La violenza e l'illegalita sono un problema grave, ma spero che le autorita riescano a risolvere questa questione per il bene di tutti.