Cronaca Giudiziaria
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10 Settembre 2025 - 15:22

Il Rolex rifiutato dall’ex dg dell’Asl che smaschera il “sistema Ferraro”

Di A. Carlino

Napoli– Un Rolex da 8mila euro come “biglietto da visita” per entrare nel mondo degli appalti pubblici. Ma il dono, invece di aprire porte, è stato rispedito al mittente e ha finito per diventare una prova a carico del cosiddetto “sistema Ferraro”, la rete di interessi, appalti pilotati e tangenti ricostruita dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli e dai Carabinieri del Comando provinciale di Caserta.

Il protagonista in positivo di questa vicenda è Gennaro Volpe, ex direttore generale dell’Asl di Benevento, oggi a capo dell’ospedale Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta. Nel maggio 2023, Volpe rifiutò l’orologio di lusso che gli era stato consegnato dall’imprenditore Giuseppe Rea, attivo nel settore della sanificazione, che sperava così di ottenere due appalti per servizi di disinfestazione negli uffici dell’Asl sannita. Volpe non solo non accettò il regalo, ma lo consegnò alla sua segreteria affinché venisse restituito.

L’indagine e gli arresti

L’episodio emerge ora nell’ambito di un’inchiesta che ieri ha portato all’arresto di dieci persone (tre in carcere, sette ai domiciliari) e a ulteriori sette misure cautelari tra divieti di dimora e interdizioni dai pubblici uffici.

Tra i nomi eccellenti figurano:

Nicola Ferraro, ex consigliere regionale dell’Udeur, già condannato a 7 anni per concorso esterno in camorra e considerato uno storico colletto bianco del clan dei Casalesi, ritenuto il regista del sistema;

Giuseppe Guida, sindaco di Arienzo e coordinatore provinciale di Forza Italia a Caserta (ai domiciliari);

il rettore dell’Università Parthenope di Napoli, Antonio Garofalo, sospeso dall’incarico;

amministratori locali del Beneventano (tra cui San Giorgio del Sannio) e del Napoletano (come Frattamaggiore).

Secondo l’accusa, il “sistema Ferraro” ruotava intorno alla gestione di appalti nel campo della raccolta dei rifiuti e della sanificazione di locali sanitari e ospedalieri, settori storicamente controllati dall’imprenditore casalese.

Tangenti, favori, appoggi elettorali e la capacità di sfruttare la sua “autorevolezza mafiosa” avrebbero consentito a Ferraro di influenzare gare e affidamenti in Campania e non solo: tracce del suo sistema emergono anche a Catania, dove un’azienda a lui vicina avrebbe ottenuto lavori grazie alle sue relazioni.

I soldi e i tentativi di infiltrazione

Rea, considerato parte integrante del sistema, fu trovato nell’ottobre 2023 con quasi due milioni di euro in contanti nascosti nella sua casa di Caserta, ritenuti fondi riconducibili a Ferraro. È lui ad aver tentato di infiltrarsi all’Asl di Benevento attraverso l’orologio offerto a Volpe, senza riuscirci.

Diverso, invece, l’esito a Caserta, dove Rea avrebbe cercato di condizionare la gara sulla disinfestazione per la legionella. La procedura venne sospesa e poi annullata grazie – secondo la Procura – ai rapporti con l’allora direttore generale Amedeo Blasotti (indagato) e all’intervento del politico Luigi Bosco, ex consigliere regionale e oggi coordinatore regionale di Azione, anch’egli indagato.

L’analisi

L’inchiesta porta alla luce un meccanismo collaudato di corruzione e pressioni che coinvolge imprenditori, politici e amministratori locali, con Ferraro al centro come cerniera tra il mondo della camorra casalese e le istituzioni. In questo contesto, la scelta di Volpe di respingere il Rolex rappresenta un gesto raro e significativo: un rifiuto che non solo lo ha sottratto a un giro di corruzione

, ma ha contribuito a rafforzare il quadro accusatorio contro gli indagati.

Il “sistema Ferraro” dimostra ancora una volta come i clan e i loro referenti abbiano saputo reinventarsi nel tempo: non più solo violenza e intimidazione, ma corruzione e clientele per controllare settori strategici dell’economia, dalla sanità ai rifiuti. Un modello silenzioso ma pervasivo, che rende ancora più preziosi i gesti di resistenza, come quello di un dirigente pubblico che davanti a un Rolex ha scelto la strada della legalità.

Articolo pubblicato il 10 Settembre 2025 - 15:22 - A. Carlino

Questo articolo è stato pubblicato il 10 Settembre 2025 - 15:22

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A. Carlino

Collaboratore di lunga data di Cronache della Campania Da sempre attento osservatore della società e degli eventi. Segue la cronaca nera. Ha collaborato con diverse redazioni.