in foto don patriciello
Un proiettile calibro 9x21 consegnato direttamente sull’altare, durante la celebrazione della messa domenicale. È l’ennesima minaccia rivolta a don Maurizio Patriciello, il parroco del Parco Verde di Caivano da anni in prima linea contro la camorra e il degrado sociale del quartiere.
Il gesto è avvenuto questa mattina, sotto gli occhi dei fedeli riuniti per la funzione religiosa. Un uomo, in fila per ricevere la Comunione, ha estratto una busta e l’ha posata nelle mani del sacerdote: all’interno un bossolo, che i carabinieri ritengono compatibile con quelli esplosi soltanto poche ore prima in una “stesa” al centro del rione, tra viale Margherita e via dei Tulipani, quando una decina di persone a bordo di scooter avevano seminato il panico esplodendo diversi colpi di pistola.
Il responsabile, immediatamente fermato dagli uomini della scorta e dai militari in servizio di vigilanza, è stato portato presso la Compagnia dei Carabinieri di Caivano. Dagli accertamenti preliminari risulterebbe una persona con precedenti problemi psichiatrici, circostanza che tuttavia non riduce la gravità dell’accaduto.
L’episodio ha destato sgomento tra i fedeli e in tutta la comunità, che da anni vive sotto la pressione della criminalità organizzata e guarda a don Patriciello come simbolo di resistenza civile.
Nelle ore successive all’accaduto, il sacerdote ha affidato ai social un messaggio di ferma condanna, ribadendo la necessità di non piegarsi alla violenza e al clima di intimidazione. Non è la prima volta che il prete del Parco Verde diventa bersaglio di minacce: già in passato aveva ricevuto lettere anonime, scritte minacciose sui muri del quartiere e persino un ordigno rudimentale nei pressi della parrocchia.
La nuova intimidazione arriva a meno di 24 ore dalla sparatoria di sabato sera, un chiaro segnale della tensione che continua ad attraversare il rione, stretto tra il radicamento della camorra e i tentativi dello Stato e della società civile di riaffermare legalità e sicurezza.
Il proiettile consegnato durante la messa non è soltanto un gesto simbolico: rappresenta un messaggio violento e diretto, rivolto a un sacerdote che da anni denuncia lo spaccio di droga, la violenza e il degrado che soffocano Caivano. Un messaggio che arriva nel cuore della liturgia, nel momento più sacro della funzione, con la volontà evidente di colpire la comunità oltre che il suo parroco.
Le indagini dei Carabinieri proseguono per chiarire se l’uomo abbia agito da solo, spinto da fragilità personali, o se il gesto si inserisca in una strategia di pressione più ampia da parte della criminalità locale.
Questo articolo è stato pubblicato il 28 Settembre 2025 - 11:37
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L'episodio raccontato nell'articolo è veramente molto preoccupante, e fa pensare a come la violenza stia diventando una cosa quasi normale nella vita di tutti i giorni. La gente merita di vivere in pace senza timore di minacce come questa.