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Pratola Serra, interruzioni idriche: cittadini esasperati, istituzioni silenti

Pratola Serra - Continuano ormai da mesi le interruzioni della fornitura idrica che stanno colpendo la comunità.
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Pratola Serra - Continuano ormai da mesi le interruzioni della fornitura idrica che stanno colpendo la comunità. Rubinetti a secco nelle ore cruciali della giornata, difficoltà nel soddisfare i bisogni primari e un disagio che pesa particolarmente su famiglie con bambini, anziani e persone con patologie, senza contare le scuole chiuse solo al secondo giorno.

Non si tratta di episodi occasionali, ma di una condizione che si ripete con allarmante regolarità, segno di una gestione carente e di una pianificazione assente. Le responsabilità non possono che ricadere sulle istituzioni e sulla società che gestisce il servizio idrico, incapaci non solo di garantire la continuità dell’erogazione, ma anche di fornire informazioni tempestive e trasparenti.

I cittadini si trovano così a vivere giornate di incertezza, senza sapere quando e come tornerà l’acqua, un bene primario che dovrebbe essere tutelato come diritto fondamentale e non trattato come una concessione a intermittenza.

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A questo si aggiunge il silenzio imbarazzante delle istituzioni locali, che continuano a minimizzare i disagi, mentre la vita quotidiana dei cittadini viene compromessa.

La mancanza di investimenti sulle reti idriche, la scarsa manutenzione degli impianti e l’assenza di un piano organico per fronteggiare le emergenze rendono evidente che il problema non è solo tecnico o meteorologico: è soprattutto politico e gestionale. In un territorio già provato da altre carenze infrastrutturali, le interruzioni idriche rappresentano l’ennesimo segnale di abbandono.

L’acqua è un diritto, non un privilegio. Continuare a privare i cittadini di un bene essenziale equivale a negar loro dignità. È il momento che le istituzioni rompano finalmente il silenzio, assumendosi le proprie responsabilità e pretendendo dalla società che gestisce il servizio soluzioni immediate e durature. Non bastano promesse né giustificazioni: i cittadini hanno già sopportato troppo.

A. M.

Articolo pubblicato il 13 Settembre 2025 - 09:57 - Redazione

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