Il degrado del porto di Torre del Greco
Torre del Greco - Nonostante le segnalazioni ai pubblici uffici, le denunce e gli esposti all'autorità giudiziaria, da tempo è visibile uno scempio ambientale all'ingresso della banchina di ponente dell'area portuale, dove la casetta adibita alla raccolta degli oli e batterie esausti è divenuta fonte di grave inquinamento.
Una condizione inaccettabile a pochi passi dal mare, sotto gli occhi di tutti, dove sono riscontrabili colate di oli, abbandono indiscriminato di batterie, contenitori traboccanti di liquidi e sacchetti di rifiuti.
"È mai possibile," ci riferisce Franco, uno sportivo e assiduo frequentatore del molo per praticare attività ginnica, "che davanti a una tale vergogna nessun rappresentante dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Luigi Mennella, né tantomeno del Corpo delle Capitanerie di Porto - Guardia Costiera o altri, controllino e intervengano per predisporre una seria attività di bonifica e mettere in sicurezza l’area.
A noi cittadini," prosegue l'attempato atleta, "non interessa sapere qual è l’istituzione competente per il necessario intervento. Ma questo scempio, per il bene della collettività, dev’essere cancellato al più presto."
Un auspicio condiviso e avanzato anche da una coppia di diportisti stranieri presenti nel porto. Il distinto signore e la sua compagna che praticano la nautica per scopi ricreativi, ci hanno riferito che da anni nella stagione estiva frequentano diversi porti, ma non hanno mai rilevato un degrado ambientale così pesante, ovvero: un'area pubblica e di servizio contaminata da un elevato spessore di olio, insieme a sacconi di rifiuti, peraltro nelle prossimità di ristoranti e bar.
"È noto che gli oli esausti," sottolineano gli appassionati navigatori, "sono considerati rifiuti pericolosi che potrebbero arrecare danni non solo al mare, al sottosuolo, ma anche direttamente alla salute umana." Forse non sbagliano gli amici diportisti, amanti della bella costa Campana, in quanto sul luogo, in particolare nelle ore più calde del giorno, si avverte un odore aspro e pungente di catrame proveniente dai precari e inadatti contenitori e dagli oli esausti sparsi sull'ormai annerito suolo.
"E pensare che il sindaco Mennella avrà di sicuro notato tale degrado, essendo stato personalmente sul posto, qua al molo di ponente nel mese di luglio," ci dice Giovanni, uno dei vecchi frequentatori del pontile, "in occasione dell'inaugurazione dei servizi igienici gestiti da un privato, al costo di 1 euro.
Pertanto, alle istituzioni chiediamo di intervenire con determinazione nei confronti di chi gestisce il punto raccolta oli, per ristabilire sicurezza e decoro, oppure di eliminare la disastrata casetta. La richiesta," aggiunge, "la rivolgiamo soprattutto all'attuale amministrazione.
Dal 2023 a oggi non rileviamo alcun miglioramento dell'area, sebbene al vertice dello staff di palazzo Baronale," sottolinea Giovanni, "c'è un capo di Gabinetto, esperto di questioni attinenti al demanio industriale, alla sicurezza, gestione, pianificazione e promozione dell’area portuale, nonché in Giunta di ben due assessorati specifici, di cui uno con delega all’Ambiente, ciclo integrato dei rifiuti e delle acque, difesa del suolo e l’altro alla Transizione ecologica, beni comuni e partecipazione per rispondere alla criticità dell’inquinamento in città."
Tali figure e deleghe avrebbero dovuto, secondo le prioritarie intenzioni del sindaco, consentire un notevole rilancio del porto e della città tutta, per molteplici aspetti, afferenti allo sviluppo economico, la risoluzione delle criticità, l’incremento dell’attrattività e la ricettività turistica e non ultimo la funzionalità dei settori produttivi, in particolare della cantieristica navale. Purtroppo, i predetti buoni propositi dell'amministrazione sono rimaste solo linee di indirizzo e prive di sviluppi concreti.
Questo articolo è stato pubblicato il 12 Settembre 2025 - 10:54