panca scoperta nel parco archeologico di pompei
Pompei – Un’inedita finestra sul passato si apre nel cuore del Parco Archeologico di Pompei. Gli ultimi scavi condotti nella parte inesplorata della celebre Villa dei Misteri hanno riportato alla luce una panca in pietra, posizionata lungo la pubblica via, proprio davanti al monumentale portone d’ingresso della villa.
Non un semplice arredo urbano, ma una testimonianza viva della società romana, dove clienti, braccianti e viandanti attendevano il loro momento per incontrare il potente padrone di casa. La scoperta, annunciata oggi, aggiunge un nuovo tassello alla comprensione della vita quotidiana nell’antica Pompei.
La panca, collocata strategicamente lungo la strada che collegava Pompei a Boscoreale, non era destinata a turisti in cerca degli straordinari affreschi dionisiaci che rendono la Villa dei Misteri un unicum nel panorama archeologico mondiale. Come spiega Gabriel Zuchtriegel, direttore del Parco Archeologico di Pompei, “qui sedevano i clientes, persone di rango sociale inferiore che, durante la salutatio mattutina, attendevano di essere ricevuti dal padrone per chiedere favori, assistenza legale o prestiti.
In cambio, garantivano sostegno politico nelle elezioni locali”. Ma l’attesa poteva essere lunga e incerta. “Non era raro – aggiunge Zuchtriegel – che il padrone, magari reduce da una serata prolungata, decidesse di non ricevere nessuno. Così, chi aspettava ingannava il tempo incidendo graffiti sul muro: abbiamo trovato una data, senza anno, e forse un nome, segni di un’umanità che rende questo luogo incredibilmente vivo”.
La panca non è un caso isolato. Simili strutture sono state rinvenute davanti ad altre domus pompeiane, simbolo del prestigio del proprietario: più folta era la schiera di persone in attesa, maggiore era il potere del padrone di casa. “Era come una sala d’aspetto di uno studio medico – sottolinea Zuchtriegel – un segno di status sociale”.
Oggi, la Villa dei Misteri, visitata ogni giorno da migliaia di persone provenienti da tutto il mondo, rappresenta un patrimonio universale, accessibile a tutti, spesso gratuitamente la prima domenica del mese. “Ciò che un tempo era un privilegio riservato a pochi – riflette il direttore – è ora un’esperienza aperta a chiunque”.Il ritrovamento è il frutto di un’importante campagna di scavi avviata lungo il fronte nord-occidentale della villa, nell’ambito di un progetto di messa in sicurezza reso possibile grazie a un accordo tra il Parco Archeologico di Pompei e la Procura della Repubblica di Torre Annunziata.
Fondamentale è stata la demolizione di un edificio abusivo che sovrastava l’area, finanziata con fondi del Parco. “La collaborazione con la Procura – spiega Nunzio Fragliasso, Procuratore di Torre Annunziata – ha permesso non solo di abbattere la struttura abusiva sopra la villa, ma anche di rimuovere un’attività di ristorazione illegale nell’area antistante, migliorando la fruibilità del sito per i visitatori”.
Questo intervento si inserisce in un più ampio protocollo di contrasto al traffico di reperti archeologici e alla gestione delle opere abusive nell’area protetta del Parco.La scoperta della panca d’attesa non è solo un ritrovamento archeologico, ma un’occasione per riflettere sul contrasto tra passato e presente.
Da un lato, l’immagine di una società gerarchica, con i clientes in attesa di un’udienza; dall’altro, un sito che oggi accoglie il mondo intero, simbolo di un patrimonio culturale che appartiene a tutti. La Villa dei Misteri continua a raccontare storie, non solo attraverso i suoi affreschi, ma anche attraverso i dettagli più umili, come una panca di pietra che porta con sé le tracce di vite lontane.