il ricordo di paolo siani, fratello di giancarlo
Napoli -A quarant’anni dall’omicidio di Giancarlo Siani, il giornalista de Il Mattino ucciso dalla camorra il 23 settembre 1985 sotto casa sua al Vomero, il fratello Paolo Siani tiene vivo il suo ricordo con un messaggio di speranza e impegno.
Durante la presentazione delle iniziative per commemorare il quarantesimo anniversario dell’uccisione, tenutasi nella sede dell’Ordine dei Giornalisti della Campania, Paolo ha sottolineato come il sacrificio di Giancarlo continui a ispirare e a produrre frutti concreti, soprattutto tra i più giovani.
“Il ricordo di Giancarlo è vivo e la semina di questi anni sta dando i suoi frutti”, ha dichiarato Paolo Siani. “Il nostro obiettivo è affidare questi semi alle nuove generazioni, affinché possano ricordarlo, trarre ispirazione dal suo esempio e proseguire con determinazione sul loro cammino.”
Un cammino che, per Siani, deve essere guidato dai valori di verità e coraggio, gli stessi che hanno contraddistinto il lavoro di Giancarlo, assassinato a soli 26 anni per le sue inchieste scomode sulla criminalità organizzata.Le iniziative in memoria del giornalista si susseguono senza sosta.
“Quest’anno siamo stati travolti da un’ondata di affetto e di eventi”, ha raccontato Paolo. “Già sei mesi fa eravamo qui a parlare di Giancarlo, a giugno siamo stati a Roma e proseguiremo fino a ottobre e novembre. La nostra missione, come ci ha insegnato don Luigi Ciotti, è unire memoria e impegno: l’una senza l’altro non ha senso.”
Un richiamo forte alla responsabilità di non limitarsi al ricordo, ma di tradurlo in azioni concrete contro la criminalità e l’ingiustizia.Paolo Siani ha poi rivolto un messaggio diretto ai giovani aspiranti giornalisti: “Fate il vostro lavoro con passione e con la schiena dritta. Credete in ciò che fate e raccontate i fatti, anche quelli scomodi. La verità, se verificata, va sempre raccontata, senza paura.”
Un invito a seguire le orme di Giancarlo, che con le sue inchieste ha sfidato il potere criminale, pagando il prezzo più alto.Un altro aspetto cruciale emerso durante la presentazione è il rapporto con le scuole, che negli ultimi decenni è radicalmente cambiato. “Quarant’anni fa era impensabile che le scuole parlassero di Giancarlo”, ha ricordato Paolo. “Non riuscivamo a entrare in contatto con loro. Oggi, invece, non riusciamo a rispondere a tutte le richieste di partecipazione che ci arrivano.
Questo cambiamento è il risultato del lavoro di tante persone, spesso anonime, che in questi anni hanno contribuito a tenere viva la memoria di mio fratello.”Le celebrazioni per il quarantesimo anniversario si inseriscono in un contesto di rinnovata attenzione verso la lotta alla camorra e la difesa della libertà di stampa.
Le iniziative, che coinvolgono istituzioni, associazioni e scuole, rappresentano non solo un omaggio a Giancarlo Siani, ma anche un monito per le nuove generazioni: il giornalismo, quando fatto con coraggio e integrità, può essere un’arma potente per il cambiamento. Come ha ribadito Paolo, “il seme di Giancarlo è stato piantato, e ora sta germogliando. Sta a noi, e soprattutto ai giovani, farlo crescere”.
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