Nella foto Niko Pandetta
È tornato libero dopo tre anni di carcere il discusso trapper catanese Vincenzo Pandetta, in arte Niko. Il cantante, classe 1992, era stato arrestato nel 2022 a Milano, dopo giorni di irreperibilità seguiti alla condanna definitiva a quattro anni per spaccio di stupefacenti.
A rintracciarlo furono gli uomini della Squadra Mobile di Milano, sezione Criminalità Organizzata, che lo bloccarono in zona Quarto Oggiaro, quartiere già segnato da storie di droga e malaffare.
Pandetta, noto per i due dischi d’oro ottenuti con Pistole nella Fendi e l’album Bella Vita, si era sottratto all’ordine di carcerazione dopo che la Cassazione aveva respinto il ricorso dei suoi legali, rendendo definitiva la condanna.
Nei giorni precedenti l’arresto aveva persino pubblicato sui social foto e video ironici: in uno si mostrava con una divisa da carabiniere commentando «maresciallo non ci prendi». Una provocazione che non passò inosservata.
Dal penitenziario di Opera, a Milano, il trapper continuò a comunicare con i suoi fan tramite i social, nonostante le restrizioni. «Sono abituato agli spazi stretti, alle celle, ma vi porterò nuova musica. Uscirò e mi vedrete più forte di prima», scrisse in uno dei suoi post, rivendicando di voler “pagare il passato” senza più fuggire dalle responsabilità.
La figura di Pandetta è sempre stata controversa: nipote del boss Turi Cappello, storico capo della mafia catanese, il suo nome è stato più volte accostato a contesti criminali, tra Catania e Napoli, dove si è esibito in concerti nelle zone controllate dai clan.
Non solo droga ed evasione.
Nel 2019 i carabinieri lo sorpresero in un hotel di Rende (Cosenza) con un iPhone XS nonostante fosse sottoposto a una misura di prevenzione che gli vietava l’uso di apparati ricetrasmittenti. Inizialmente la Procura di Cosenza lo portò a processo, ma la vicenda si è chiusa di recente con un proscioglimento: la Corte Costituzionale ha infatti stabilito che i telefoni cellulari non rientrano tra i dispositivi vietabili dal Questore.
Ora Pandetta torna libero, ma le incognite restano: la sua carriera musicale, spesso intrecciata con riferimenti al crimine, lo pone ancora una volta al centro di polemiche e attenzioni. Il suo seguito social resta vastissimo, soprattutto tra i più giovani, e non è escluso che torni presto sulle scene con nuove produzioni.
Questo articolo è stato pubblicato il 13 Settembre 2025 - 12:24