Nell’immagine, un riferimento ai fatti narrati.
Nel cuore di Napoli, tra i vicoli del centro storico e le piazze affollate, si cela una tradizione di devozione popolare che affonda le radici nei secoli: gli oggetti votivi e gli ex-voto napoletani. Questi piccoli tesori, spesso in miniatura, raccontano storie di speranza, gratitudine e fede. Dalle edicole votive ai cuori d'argento, ogni angolo della città custodisce un frammento di questa ricca tradizione.
Le edicole votive di Napoli sono piccole cappelle o nicchie inserite nelle facciate degli edifici, spesso dedicate a santi o madonne protettrici. Queste strutture, che costellano il centro storico e i quartieri più popolari come i Quartieri Spagnoli, sono testimonianze tangibili della devozione quotidiana dei napoletani. Spesso arricchite con fiori freschi, candele e fotografie di defunti, le edicole rappresentano un punto di riferimento spirituale e culturale per la comunità.
Le origini delle edicole votive a Napoli risalgono all'epoca greco-romana, quando venivano eretti piccoli tabernacoli dedicati agli dèi. Con l'avvento del Cristianesimo, queste strutture si trasformarono per ospitare immagini sacre e divennero luoghi di preghiera e devozione popolare. Nel corso dei secoli, le edicole sono state arricchite con elementi decorativi e simbolici, riflettendo l'evoluzione della fede e della cultura napoletana.
Oggi, le edicole votive continuano a essere un elemento distintivo del paesaggio urbano di Napoli, testimoniando la profonda spiritualità della città e il legame tra la comunità e la sua storia religiosa.
Gli ex-voto napoletani sono oggetti offerti in segno di ringraziamento per una grazia ricevuta. Questi doni, che spaziano da cuori d'argento a piccoli dipinti, vengono lasciati in chiese, santuari o edicole votive. La tradizione degli ex-voto affonda le radici nel Rinascimento e si è evoluta nel tempo, riflettendo le diverse forme di devozione e le mutevoli condizioni sociali ed economiche.
Il termine "ex voto" deriva dal latino "ex voto suscepto", che significa "secondo la promessa fatta". Indica l'atto di offrire un oggetto a Dio, alla Madonna o a un santo come segno di gratitudine per una grazia ricevuta. Questa pratica è diffusa in molte culture religiose, ma a Napoli ha assunto una forma particolarmente ricca e variegata, testimoniando la profonda spiritualità del popolo partenopeo.
Gli ex-voto napoletani si presentano in diverse forme e materiali:
Alcuni oggetti votivi napoletani si distinguono per la loro dimensione ridotta e il loro alto valore simbolico. Questi "mini ex-voto" includono piccole statuette, medagliette e altri manufatti che, pur nella loro semplicità, raccontano storie di fede e speranza. La miniaturizzazione di questi oggetti ha permesso una diffusione capillare della devozione, rendendo la spiritualità accessibile a tutti, indipendentemente dalla classe sociale.
La tradizione degli ex-voto in miniatura è strettamente legata all'arte presepiale napoletana. Gli artigiani specializzati nella realizzazione di presepi in miniatura hanno esteso la loro maestria anche alla produzione di oggetti votivi di piccole dimensioni, utilizzando materiali come la terracotta, il legno e il metallo.
Questo articolo è stato pubblicato il 26 Settembre 2025 - 18:51
Leggi i commenti
L'articolo descrive bene la tradizione delle edicole votive e degli ex-voto a Napoli, ma mancano informazion più dettagliate sui materiali usati. Anche un confronto con altre città sarebbe stato interessante per capire meglio le differenze.