Napoli – Napoli Est si conferma uno dei laboratori urbani più dinamici della città. Lo ha ribadito il sindaco Gaetano Manfredi durante l’inaugurazione della nuova sede dell’Ordine degli Architetti di Napoli, trasferita nell’ex capannone industriale di via Brin 69, oggi rifunzionalizzato e trasformato in spazio di lavoro e innovazione.
«Questa è una delle due grandi zone di sviluppo della città – ha dichiarato Manfredi –. Qui convergono investimenti, insediamenti di aziende e poli universitari. Quella che un tempo chiamavamo periferia oggi è un nuovo centro di un territorio sempre più policentrico. In questa trasformazione, il ruolo degli architetti sarà decisivo: dalla pianificazione al restauro, dalla progettazione alla valorizzazione delle infrastrutture».
Le sfide di Napoli Est
Il sindaco ha ricordato alcuni dei principali cantieri che segneranno il futuro dell’area orientale: il recupero della linea di costa e della balneabilità, la riqualificazione della Manifattura Tabacchi, la riconversione del polo petrolifero, la rigenerazione dell’edilizia popolare di Taverna del Ferro.Potrebbe interessarti
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Via Brin 69, simbolo di rinascita industriale
La nuova sede degli architetti rappresenta un caso esemplare di rigenerazione urbana. L’edificio “Brin 69” è nato dal recupero di un capannone dismesso, trasformato in un contenitore multifunzionale capace di ospitare attività culturali e professionali.
«Abbiamo deciso di voltare pagina e guardare a Napoli Est – ha spiegato Lorenzo Capobianco, presidente dell’Ordine –.
Non ci insediamo in un luogo di fascino come il centro storico, ma in un’area difficile, deindustrializzata, che solo ora inizia un cammino di rigenerazione. Un percorso complesso, tutt’altro che immediato».
Il sostegno della Regione
Al taglio del nastro era presente anche l’assessore regionale all’Urbanistica Bruno Discepolo, che ha sottolineato l’importanza della scelta compiuta dagli architetti: «Portare qui la loro sede significa presidiare un territorio in profonda trasformazione. La Regione sta lavorando per sostenere la rigenerazione della fascia costiera vesuviana e la riqualificazione di aree strategiche come piazza Garibaldi. È un impegno condiviso tra istituzioni locali e professionisti per ridisegnare il volto della città».
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Commenti (1)
L’articolo parla di Napoli Est e delle sue trasformazione, ma non tutti sono d’accordo su che sia una vera rinascita. Alcuni pensano che ci sia ancora molto da fare per migliorare la qualità della vita in questa zona, nonostante gli investimenti.