Napoli Un sabato notte a Napoli, tra i vicoli affollati del centro storico, si trasforma ancora una volta in una vetrina del rischio. Perché accanto alle risate, alla musica dei locali e al flusso incessante di turisti e ragazzi, spuntano anche coltelli e sfide alla legge.
Non tanto per criminalità “di mestiere”, ma per un motivo che racconta più di mille statistiche: il bisogno di apparire sui social, di finire in un Reel o in una storia Instagram con un’arma in tasca come trofeo da esibire.
È questa la fotografia che emerge dai controlli dei carabinieridella compagnia Napoli Centro, impegnati per l’intera notte tra i Decumani e via del Grande Archivio. All’alba i militari hanno tirato le somme: i ragazzi sanno bene di essere dalla parte del torto, ma il palcoscenico virtuale dei social sembra valere più della realtà. Una denuncia diventa il prezzo, quasi preventivato, per un pugno di like.
Il 16enne armato ha cercato di fuggire ma è stato bloccato
Il caso più eclatante riguarda un 16enne, studente incensurato. Alla vista dei militari ha tentato di fuggire tra la folla, ma è stato bloccato dopo poche centinaia di metri. Nelle tasche non una ma due lame nuove di zecca. "Era solo per fare una storia", ha provato a giustificarsi il ragazzo. Il suo “gioco” finisce invece con un’accusa per detenzione di armi e il sequestro dei coltelli.
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Ma le armi non sono l’unico fronte della movida partenopea. Durante la notte i militari hanno fermato diversi scooter: sette i mezzi sequestrati. Tra i casi più gravi quello di un ventenne che, senza casco, ha cercato di forzare un posto di blocco.
Lo hanno inseguito e bloccato poco dopo, denunciandolo. Altri due giovani, anche loro senza casco, sono stati denunciati perché non avevano mai conseguito la patente.
I controlli hanno toccato anche i parcheggiatori abusivi, con due recidivi denunciati, e le attività commerciali. Dodici le prescrizioni elevate, due le sanzioni amministrative per un totale di 3mila euro a carico di locali che presentavano gravi carenze igienico-sanitarie. Sospese le attività di un laboratorio di preparazione alimenti e sequestrati 35 chili di prodotti destinati alla realizzazione di kebab.
Quello che resta, però, è l’immagine di un fenomeno che preoccupa: giovanissimi che girano con coltelli in tasca non per difendersi né per delinquere, ma per “mettersi in scena” davanti a uno smartphone. Una moda pericolosa, che trasforma la movida in passerella armata e rende i social non più semplice piazza virtuale, ma palcoscenico dove ostentare il proibito.









































































Commenti (1)
L’articolo mette in evidenza un fenomeno preoccupante che coinvolge i giovani. È triste vedere come la ricerca di attenzioni sui social possa spingere a comportamenti così pericolosi. Spero che si faccia qualcosa per fermare questa moda.