

La movida di largo San Giovanni Maggiore a Pignatelli
Napoli – Degrado, rifiuti, spaccio e “movida selvaggia”: è questo il quadro che arriva dal cuore del centro storico, denunciato nei giorni scorsi in una lettera indirizzata al prefetto e al sindaco.
A firmarla il parroco della Basilica di San Giovanni Maggiore, don Salvatore Giuliano, il rettore dell’Università Orientale, Roberto Tottoli, insieme ai rappresentanti delle associazioni Arteteka e Decumano del Mare, Fabrizio Caliendo e Ivan Ambrosio.
Il documento, che ha suscitato clamore in città, descrive una situazione definita “ormai insostenibile” tra largo San Giovanni Maggiore Pignatelli, largo Giusso, via De Marinis e le traverse circostanti: rifiuti abbandonati, assenza di manutenzione, microdiscariche, fiumi di alcol lasciati sulle strade, schiamazzi fino a notte fonda e persino episodi di spaccio.
A stretto giro è arrivata la risposta di Palazzo San Giacomo, che attraverso una nota ufficiale assicura che la zona “è alla massima attenzione da parte dell’Amministrazione comunale e di Asia”.
Secondo il Comune, l’area universitaria e monumentale di San Giovanni Maggiore è oggi una delle più critiche sul fronte della movida, “con un numero di presenze, soprattutto studenti, enorme e tale da congestionare le strade ogni sera e in particolare nel fine settimana”.
L’amministrazione riconosce che ogni notte la zona viene lasciata “in condizioni disastrose, con bottiglie e rifiuti di ogni genere sparsi tra le strade e le aiuole”. Ma rivendica allo stesso tempo il lavoro di Asia: interventi quotidiani, spazzamento su tre turni (mattina, pomeriggio e sera), bonifiche periodiche delle mini-discariche, oltre a interventi straordinari su segnalazione. Una cura – sottolinea la nota – “paragonabile a quella riservata ad aree di grande impatto come via Toledo”.
Infine, il Comune apre al dialogo: “Siamo disponibili a confrontarci con cittadini, associazioni e istituzioni locali per individuare ulteriori misure utili a migliorare la vivibilità della zona”.
Il confronto tra chi abita e lavora nel centro storico e l’amministrazione comunale resta quindi aperto. Da una parte la richiesta di un cambio di passo su degrado e sicurezza, dall’altra la difesa del lavoro già svolto e la promessa di nuovi tavoli di discussione. Intanto, la vita notturna di piazza San Giovanni Maggiore continua a dividere Napoli: vitalità per alcuni, caos ingestibile per altri.
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L'articolo parla di una situazion difficile nel centro storico di Napoli, ma io non so se il comune realmente fa abbastanza per affrontare problemi come rifiuti e schiamazzi. Certo, ci sono problemi, ma non so se le soluzioni siano adeguate.