Nella foto i carabinieri durante i controlli a un minorenne
La movida non si ferma, e con essa nemmeno la scia di violenza che a Napoli e provincia ha sempre più spesso come protagonisti i giovanissimi.
Nonostante l’estate volga al termine, le strade della città si preparano a un autunno e a un inverno affollati di eventi e appuntamenti. Una vetrina che porta turisti e vitalità, ma che al tempo stesso diventa terreno fertile per fenomeni di devianza minorile: adolescenti che girano armati e che, troppo spesso, non esitano a trasformare banali contrasti in aggressioni sanguinose.
L’ultimo episodio si è consumato all’una e venti di notte in piazza Cavour, a ridosso del centro storico. Una pattuglia del nucleo radiomobile dei Carabinieri ha notato un ragazzo in sella a uno scooter di grossa cilindrata.
Alla vista della gazzella, il giovane ha abbandonato il mezzo e ha tentato la fuga a piedi. Inseguito e bloccato dopo una colluttazione, si è rivelato essere un 17enne napoletano, incensurato.
Durante lo scontro fisico con i militari, uno dei carabinieri ha riportato la lesione a un dito, con dieci giorni di prognosi. Lo scooter, risultato rubato, è stato restituito al legittimo proprietario, mentre il ragazzo – affidato ai genitori – è stato denunciato.
Un episodio che si inserisce nel quadro più ampio di un fenomeno in forte crescita: giovanissimi che circolano con armi proprie o improprie, pronti a usarle in contesti di socialità notturna.
Il bilancio dell’attività dei Carabinieri del Comando Provinciale di Napoli dall’inizio dell’anno è eloquente:
132 armi da taglio sequestrate;
314 armi improprie (tirapugni, mazze, nunchaku) tolte dalle strade;
Una media di quasi due armi al giorno intercettate;
27 minorenni arrestati o denunciati per detenzione abusiva di armi.
Un dato che fotografa la diffusione capillare di coltelli e strumenti di offesa tra i giovanissimi, specialmente nei fine settimana.
Solo i Carabinieri della Compagnia Napoli Centro, da maggio a oggi, hanno denunciato dieci ragazzi (di cui due minorenni), nove dei quali sorpresi con coltelli durante la movida. In un caso è stato addirittura sequestrato a un giovane un revolver con matricola abrasa.
La strategia dell’Arma è duplice: prevenzione e contrasto. Sul fronte operativo, i servizi straordinari di controllo del territorio – i cosiddetti “anti-movida” – si concentrano nelle piazze del centro, nelle stazioni della metropolitana e nei principali luoghi di aggregazione.
Qui le pattuglie in uniforme e in borghese, supportate dall’uso di metal detector, intercettano coltelli e armi nascoste nelle tasche dei giovanissimi.
Accanto alla repressione, però, i Carabinieri insistono sul versante educativo. Con l’inizio del nuovo anno scolastico torneranno negli istituti per incontrare gli studenti. Un dialogo diretto per spiegare che l’uso delle armi e i comportamenti devianti non sono “giochi da ragazzi” ma scelte che segnano per sempre la vita: «Non si torna indietro», è il messaggio ribadito nelle campagne di sensibilizzazione.
La crescita della devianza minorile e il ricorso alle armi da parte degli adolescenti non è solo una questione di ordine pubblico, ma un tema sociale che riguarda famiglie, scuola e comunità. Gli esperti parlano di una “banalizzazione della violenza”, alimentata da modelli distorti e dall’emulazione che trova terreno fertile sui social network.
In molti casi non si tratta di ragazzi provenienti da contesti criminali strutturati, ma di adolescenti “normali”, che scelgono il coltello o la pistola come strumenti di affermazione e riconoscimento. Una spirale pericolosa che, come ricordano le forze dell’ordine, va spezzata non solo con i controlli, ma con un intervento educativo capillare.
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