Napoli ha 2500 anni e li porta con la leggerezza di chi sa reinventarsi, riscrivere la propria storia e trasformarla in linguaggio universale. A partire da settembre e fino a dicembre, la città si prepara a vivere una stagione di celebrazioni che non hanno il sapore della nostalgia, ma quello dell’energia creativa. “J’Adore Napoli 2500”, il progetto curato da nss edicola, mette al centro la comunità, i luoghi simbolici e soprattutto la musica. E chi meglio di Pino Daniele, simbolo eterno di Napoli e ponte sonoro tra Mediterraneo e mondo, poteva guidare questo tributo collettivo?
Mercoledì 17 settembre in Piazza San Pasquale il via ufficiale con l’evento “J’Adore Napule è”, organizzato con la Fondazione Pino Daniele e patrocinato dal Comune.Potrebbe interessarti
Maxi sequestro da 3,5 milioni per frode fiscale: smascherata rete di società “fantasma” tra Napoli e Caserta
Napoli, blitz nella “zona rossa” della movida: multe ai residenti, esplode la rabbia nel centro storico
Napoli, via le baracche sotto Ponte della Maddalena
Blitz a Frattamaggiore: multe e denunce a negozi irregolari
Il progetto attraverserà la città con installazioni e attivazioni speciali: le vetrine della storica pizzeria Masardona si vestiranno con vetrofanie ispirate all’artista, la bottega di presepi Ferrigno realizzerà statuette raffiguranti Daniele con la maglietta “J’Adore Napule è”, mentre il Caffè Sansone dedicherà nuove tazzine celebrative. In questo percorso, il sacro e il quotidiano si fondono, mostrando Napoli come luogo in cui la tradizione artigiana incontra la cultura pop contemporanea.
A legare tutto è la musica, quella che ha ispirato generazioni e che oggi continua a vibrare nella voce di giovani artisti come la cantautrice Florinda, protagonista dello shooting che accompagna il progetto. Napoli, capitale culturale mediterranea, sceglie ancora una volta Pino Daniele come voce collettiva, per raccontare al mondo che la sua eredità è fatta di identità, orgoglio e futuro.







Commenti (1)
Napoli è una città con una storia molto lunga e bella, però non capisco bene come si possa fare un progetto cosi grande solo attorno a un cantate. La musica è importante ma ci sono anche altre cose che devono essere celebrate.