Viaggi e Turismo
| In
12 Settembre 2025 - 18:02

Il culto di San Castrese: origini, storia e tradizioni

Di Matteo Setaro

Il culto di San Castrese affonda le proprie radici tra il IV e il V secolo d.C., in un contesto segnato dalle persecuzioni dei Vandali. La tradizione agiografica racconta che Genserico, re dei Vandali, volle eliminare un gruppo di dodici vescovi africani inviandoli in mare su una nave fatiscente senza timone, con l’intento di farli affogare. Contrariamente alle intenzioni, la nave miracolosamente approdò sulle coste campane, e tra quei vescovi c’era Castrese, che decise di stabilirsi nella zona di Sinuessa (oggi nel territorio di Mondragone o Sessa Aurunca) per proseguire la propria missione pastorale.

Il racconto, forte di simbolismo religioso, funge da origine narrativa per un culto che ben presto si diffuse in numerosi centri della Campania, come Marano di Napoli, Castel Volturno, Sessa Aurunca e Quarto Flegreo, e, con il trasferimento delle reliquie, giunse fino a Monreale, in Sicilia.

Questa introduzione concentrata arricchisce l’articolo incorporando dettagli storici più profondi sul contesto di provenienza del santo e sulle località coinvolte nel suo culto.

Le origini: martirio e miracoli nella Passio

La narrazione della Passio Sancti Castrensis, redatta probabilmente tra Sessa e Capua, è centrale per comprendere l’identità agiografica di San Castrese. Secondo questa tradizione, durante le persecuzioni vandale (circa 439–440 d.C.), Castrese e altri undici vescovi africani furono imprigionati e imbarcati su una nave destinata al naufragio. Sorprendentemente, l’imbarcazione naufragata giunse integra in Campania, a testimonianza di un intervento miracoloso.

Una radicazione significativa del culto viene confermata da evidenze archeologiche: una “transenna marmorea quadrata” con croce monogrammatica, datata ai secoli V–VI, scoperta nel Museo di Capua, potrebbe indicare una fenestella confessionis collocata sulla presunta tomba di San Castrese. Inoltre, una pittura datata tra l’VIII e il X secolo, rinvenuta in una grotta nei pressi di Calvi (Caserta), rappresenta Castrese affiancato a un altro vescovo (Prisco), a ulteriore testimonianza del radicamento locale della venerazione.

Il miracolo della nave e la sopravvivenza miracolosa del gruppo di vescovi rientrano in un topos agiografico frequente in Campania: storie simili si ritrovano in altre Passiones, modellate per edificare la fede locale e nobilitare figure martiri, spesso con valenze simboliche forti più che con intento storico rigoroso

Il culto e i pellegrinaggi: reliquie, devozione e memoria comunitaria

Trasferimento delle reliquie a Monreale e simbolismo politico-religioso

Nel 1177, in occasione delle nozze tra il re normanno Guglielmo II di Sicilia e Giovanna d’Inghilterra, l’arcivescovo Alfano di Capua offrì come dono nuziale il corpo di San Castrese (privo della testa rimasta in Campania). Il corpo fu deposto sotto l'altare maggiore della Cattedrale di Monreale, dando così origine al culto del santo come protettore della città siciliana.
Nel corso del Cinquecento, il cardinale Ludovico II Torres fece erigere la Cappella di San Castrense nella cattedrale, che nel 1637 fu ulteriormente arricchita dal nipote, cardinale Cosimo de Torres, con un pregevole reliquiario in argento per custodire le reliquie.

Ritorno in Campania: la Peregrinatio del 2025

Dopo 848 anni, nel settembre 2025, le reliquie di San Castrese sono tornate in Campania per una peregrinatio che ha coinvolto Marano di Napoli, Quarto Flegreo, Sessa Aurunca (frazione San Castrese) e Castel Volturno.
L’evento è iniziato l’1 settembre a Marano

con la solenne accoglienza presieduta dall’Arcivescovo di Monreale, proseguendo con iniziative liturgiche, concerti, momenti di preghiera e presenza dei fedeli. In particolare, il 2–3 settembre le celebrazioni hanno coinvolto la comunità maranese in un approfondito percorso di preghiera, confessione del Credo e momenti dedicati ai più piccoli.
La reliquia ha poi toccato Sessa Aurunca (con la messa solenne il 4 settembre officiata dal vescovo locale) e Castel Volturno (dove il corpo è rimasto fino al 9 settembre) prima di ritornare infine a Monreale il 10 settembre

 

 

Articolo pubblicato il 12 Settembre 2025 - 18:02 - Matteo Setaro

Questo articolo è stato pubblicato il 12 Settembre 2025 - 18:02

Condivid
Matteo Setaro

Collaboratore e amante del Web. Nella vita è un grafico con la passione per la scrittura