Negli ultimi anni, i giovani hanno completamente rivoluzionato il modo in cui guardano film, serie e video. Le vecchie abitudini cinematografiche stanno lasciando spazio a nuovi modelli più flessibili, personali e digitali.
Dallo schermo grande a quello piccolo
Le statistiche parlano ormai chiaro, il rapporto dei giovani con il cinema è influenzato dai seguenti fattori:
- Preferiscono lo streaming: piattaforme come Netflix, Amazon Prime Video, Disney+ e altri servizi offrono centinaia di titoli sempre disponibili, spesso accessibili anche a basso costo o con abbonamenti condivisi.
- Consumano video su social e app: TikTok, Instagram Reels, YouTube Shorts — brevi formati video catturano l’attenzione, anche durante i momenti di pausa.
- Valorizzano la comodità: vedere dove e quando si vuole, senza dover prenotare o uscire di casa, è un vantaggio cruciale.
Un nuovo rapporto con il contenuto
I giovani scelgono contenuti con:
- Velocità: vogliono emozioni immediate, senza lentezze.
- Contenuti snelli e coinvolgenti, magari con interazioni, like, commenti.
- Accessibilità: streaming su mobile è fondamentale, anche in mobilità o all’università.
L’esperienza diventa social, on-demand e personale.
Il declino delle sale cinema in Italia
La crisi delle sale non è solo un effetto della pandemia: ha radici profonde e molteplici cause.
Una crisi multiforme
- Dal 2019 al 2024, i cinema italiani hanno perso circa 30 milioni di ingressi, segno di una difficoltà persistente.
- Gli incassi sono calati del ~29%, passando da oltre 635 milioni di euro a circa 493 milioni.
- Dove la pandemia ha colpito duramente, la fuga degli spettatori è continuata anche dopo, segno che la tendenza era già in atto.
Sale in sofferenza, distribuzione concentrata
- Negli ultimi vent’anni, sono state chiuse oltre 2 000 sale cinematografiche, molte delle quali piccole o monosala, incapaci di sostenere i costi.
- Molti spazi sono stati riconvertiti in centri commerciali, supermercati o altre attività con rendita superiore.
Una crisi culturale
- La concorrenza dello streaming ha reso obsoleto il rito dell’uscita serale:
- Nessun costo extra, la visione è programmabile e interrotta a piacere.
- Non si ha bisogno di prenotazione o costo per il biglietto.
- Lo stile di vita è cambiato: meno socializzazione, più pigrizia, meno motivi per uscire.
Streaming e social: sempre più protagonisti
Negli ultimi anni, il tempo tra l’uscita in sala di un film e la sua disponibilità in streaming si è ridotto drasticamente:
- Nel 2000, servivano oltre sei mesi per vedere un film a casa.
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Questo accorciamento del ritmo alimenta l'abitudine allo streaming e indebolisce ulteriormente l'attrattiva del cinema.
Social e video brevi: nuova frontiera
I ragazzi oggi:
- Preferiscono short video (TikTok, Reels…) perché stimolano e non richiedono impegno prolungato.
- Condividono contenuti e opinioni, rendendo la fruizione un’esperienza social e interattiva.
- Includono video su YouTube, Instagram e altri platform nei loro momenti liberi, anche in attesa o in corti momenti liberi.
Come cambiano i contenuti e l’industria audiovisiva
Produzione e distribuzione in sintonia con i giovani
Le piattaforme investono in serie e film pensati su misura, con ritmi serrati e linguaggi immediati, mentre il binge-watching e la personalizzazione suggerita in homepage cambiamo le regole del gioco.
Nuove vie di uscita per i film
Alcuni progetti culturali cercano vie alternative arene estive e piccole iniziative localizzate possono attirare pubblico in modi più dinamici, così come le sale innovative, con cinema multifunzionali, che propongono oltre il film eventi, formazione, spazio espositivo.
Un mondo ibrido in evoluzione
I giovani oggi vivono video e cinema in modo digitale, veloce, flessibile e social. Lo streaming e i contenuti brevi dominano, offrendo comodità che la sala non può più garantire da sola.
La crisi delle sale è seria: radicata in difficoltà strutturali, aggravatasi durante la pandemia e alimentata dalla trasformazione dei consumi. Ma non è una condanna definitiva: sale sperimentali, collaborazioni creative e nuovi modelli di consumo culturale indicano che il cinema può ancora trovare un posto, pur diverso, nell’immaginario dei giovani.
Questa è un’opportunità per reinventare il concetto di "andare al cinema" e adattarlo alle esigenze di un pubblico che ormai vive connesso — ma desideroso di emozione e condivisione.
Commenti (1)
Nell’articolo se dice che i giovani preferiscono streaming e video brevi, ma mi chiedo se questo cambiamento sia davvero positivo per la cultura. Le sale cinema stanno chiudendo e ci sono meno occasioni di socializzazione. Anche se comodi, questi nuovi modelli non possono sostituire l’esperienza di andare al cinema con amici.