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La Fondazione Vassallo attacca il Pd: “Vergognoso non sia parte civile del processo”

Napoli – La questione rimane irrisolta e le polemiche continuano a intensificarsi.
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Napoli – La ferita è ancora aperta e la polemica si accende. La Fondazione Angelo Vassallo, guidata dai fratelli del sindaco pescatore ucciso a Pollica nel 2010, ha attaccato frontalmente la segreteria nazionale e regionale del Partito Democratico, accusandola di non essersi costituita parte civile nel processo sull’omicidio. Una decisione definita “vergognosa, grave e politicamente inaccettabile”.

Dario Vassallo, presidente della Fondazione, ha ricordato come Angelo, fino all’ultimo giorno, abbia incarnato i valori di legalità e trasparenza che il Pd afferma di voler difendere.

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“Dopo la sua morte – ha sottolineato – molte sedi del partito sono state intitolate a suo nome, ma i gesti simbolici non bastano: serviva un impegno concreto per cercare la verità e onorare davvero il suo sacrificio”.

Parole durissime anche dal vice presidente Massimo Vassallo, che parla di “ipocrisia politica” e di un “tradimento alla comunità”. Secondo lui, la mancata costituzione di parte civile non solo offende la memoria di Angelo, ma rappresenta l’ennesima distanza tra le dichiarazioni del partito e i fatti reali.

La Fondazione ha ribadito che la battaglia per la verità sull’omicidio di Vassallo non è solo un percorso giudiziario, ma una questione morale e culturale che riguarda l’intero Paese. “Non ci fermeremo – ha promesso Dario Vassallo – finché non sarà chiaro chi ha voluto la morte di mio fratello e finché non vedremo trionfare la giustizia. La memoria di Angelo non merita silenzi né omissioni, ma rispetto e coerenza”.

Articolo pubblicato il 17 Settembre 2025 - 18:58 - Vincenzo Scarpa

Commenti (2)

In effetti, le parole di Dario Vassallo sono forti e fanno riflettere. Speriamo che alla fine si possa avere chiarezza su questo caso che ha colpito profondamente la comunità.

La situazion è veramente complessa e ci sono molte opinioni su questo tema. Non so se la Fondazione abbia ragione o no, ma la giustizia deve essere cercata in modo serio e onesto, non solo con parole.

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