Nella foto via San Mattia luogo del primo agguato e nel riquadro il ferito Umberto Catanzaro
Napoli - C’è anche un giovane calciatore tra i due feriti del doppio agguato che, nella notte tra domenica e lunedì, ha insanguinato i Quartieri Spagnoli. Si tratta di Umberto Catanzaro, 22 anni, che in passato ha vestito le maglie dell’Afro Napoli United e del Rione Terra di Pozzuoli.
Con lui è rimasto ferito, ma in una seconda sparatoria, anche un minorenne di 17 anni, inizialmente identificatosi con false generalità e poi risultato evaso da una comunità di recupero.
Gli investigatori non hanno dubbi: si tratta di due tentati omicidi di chiaro stampo camorristico. Catanzaro, definito un miracolato dagli inquirenti, è stato raggiunto da un colpo all’addome mentre si trovava a bordo della sua Smart in via San Mattia, crivellata da proiettili.
Poco dopo le 4,30 della notte scorsa il ragazzo, sanguinante, è riuscito a trascinarsi fino all’abitazione del suocero, che lo ha accompagnato al pronto soccorso dell’ospedale Pellegrini, dove resta ricoverato in prognosi riservata.
Un’ora dopo, un’altra segnalazione: un 17enne ferito da due colpi alle gambe, sparati in vico Monteroduni da un uomo in scooter. Il ragazzo ha raccontato alla polizia di essere stato avvicinato e colpito mentre camminava solo. Anche lui si trova al Pellegrini, dove i medici hanno stabilito una prognosi di trenta giorni.
Le indagini, passate rapidamente dalla procura ordinaria alla Direzione Distrettuale Antimafia, sono condotte dai carabinieri della compagnia Napoli Centro e dalla Squadra mobile. Gli investigatori stanno verificando se tra le due vittime esista un legame diretto o se i due episodi siano comunque riconducibili a un’unica strategia criminale.
Il doppio ferimento non è un episodio isolato. Da settimane la cronaca di Napoli racconta che i Quartieri Spagnoli sono attraversati da una tensione crescente, con giovani legati a gruppi criminali che tentano di conquistare spazio tra i vicoli a ridosso di via Toledo e corso Vittorio Emanuele.
Una nuova generazione di malavitosi in erba, alcuni figli di famiglie già note per parentele con la camorra, altri semplici “aspiranti”, cerca di farsi largo con metodi violenti, replicando schemi e rituali del crimine organizzato.
Il quartiere, storicamente terreno di scontro e di affari, vive una fase di riassetto. Le vecchie regole sono messe in discussione dall’irruenza dei giovanissimi, pronti a sparare per affermare la propria presenza.
Ma sullo sfondo resta forte l’influenza dei Mazzarella, che da tempo hanno individuato nei Quartieri Spagnoli una zona strategica per il controllo del centro città. Attraverso referenti locali, i vertici del clan dettano ancora la linea, cercando di gestire le tensioni e di arginare il protagonismo dei gruppetti emergenti.
Gli inquirenti non escludono che il doppio agguato sia un segnale: una dimostrazione di forza per ridisegnare le gerarchie e ribadire chi comanda. La dinamica dei colpi esplosi, la scelta dei luoghi e la tempistica degli agguati sembrano convergere su uno scenario di resa dei conti interna al sottobosco criminale dei Quartieri Spagnoli, dove oggi il confine tra microcriminalità e camorra organizzata appare sempre più sottile.
Questo articolo è stato pubblicato il 16 Settembre 2025 - 06:57
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Leggendo sto articlo, mi rendo conto che la situazion nei Quartieri Spagnoli è davvero preoccupante. I giovanni sembra che non hanno paura di niente e usano violenza per farsi notare. Speriamo che le autorità riescano a fermarli prima che succeda qualcosa di peggio.