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Cercola, attentato a suon di bombe alla sala bingo: il vigilante scampa all'attentato

Tre bombe nella notte contro la City Bingo di Cercola: distrutto il gabbiotto del vigilante che è riuscito a sfuggire all'attentato
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Cercola – Un miracolo in tre atti, esplosivo e terribile. È scampato per un soffio a quello che poteva trasformarsi in un attentato mortale l’addetto alla vigilanza della sala City bingo di viale Europa, teatro stanotte di un raid intimidatorio di chiara matrice camorristica.

Un'agguato dinamitardo, freddo e metodico, portato a termine da ignoti a bordo di un’auto che hanno trasformato in un cumulo di macerie il gabbiotto in legno del parcheggio.

La sequenza è degna di un’azione di guerra. La prima bomba, un ordigno artigianale, viene scagliata contro la postazione. L’uomo all’interno, colto da un istinto di sopravvivenza, riesce a divincolarsi e a fuggire, mettendosi in salvo.

A quel punto, come per cancellare simbolicamente ogni traccia della sua presenza, i bombaroli del racket scatenano l’inferno: altri due ordigni vengono fatti esplodere all’interno del gabbiotto, che viene completamente demolito.

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Solo dopo questo atto di forza distruttiva, gli attentatori si danno alla fuga, dissolvendosi nella notte.

Sul posto, oltre ai primi soccorsi, è intervenuta al massimo livello la macchina investigativa dell’Arma: la Sezione Rilievi del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Torre Annunziata è al lavoro per setacciare il terreno metro per metro, alla ricerca di qualunque indizio utile a identificare gli esecutori materiali e i mandanti.

Le indagini, avviate a 360 gradi, si scontrano però con un muro di gomma. Il gestore della sala bingo, sentito dai militari a sommarie informazioni, si è detto completamente all’oscuro dei motivi del gesto. Niente minacce precedenti, nessuna richiesta estorsiva palesata.

Una versione che, agli occhi degli investigatori, suona poco credibile. Per gli uomini del Gruppo Carabinieri, infatti, non ci sono dubbi: il modus operandi, la violenza dell’azione e il luogo preso di mira parlano la lingua inequivocabile dei "signori del racket". Tre bombe non sono un messaggio ambiguo, sono un avvertimento preciso, un macigno lanciato contro chi non paga il pizzo o prova a sfidare gli equilibri di potere. Un'esplosione di intimidazione che risuona minacciosa nelle strade di Cercola.

RIPRODUZIONE RISERVATA Articolo pubblicato il 27 Settembre 2025 - 11:43 - Giuseppe Del Gaudio

Commenti (1)

Questo articolo parla di un fatto molto serio che succede speso nella nostra società. L’uso della violenza per intimidire è preoccupante e mette in evidenza la necessità di maggiore sicurezza per tutti. È triste vedere come certe situazioni possano accadere.

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