concorso OSS
Napoli – Un nuovo capitolo, controverso e opaco, si aggiunge alla travagliata saga del concorso regionale per 4978 Operatori Socio-Sanitari in Campania. Un bando atteso da migliaia di precari e da un sistema sanitario al collasso, ora bloccato ancora una volta, tra “impedimenti tecnici” ufficiali e fondati sospetti di una fuga di quesiti che rischia di inficiare la regolarità della procedura.
La selezione, divisa in due macro-aree geografiche e con prove che avrebbero dovuto prendere il via già dai prossimi giorni, è stata rinviata sine die dallaRegione CampaniaRegione Campania. La motivazione formale fa leva su generici problemi tecnici. Fonti ben informate, tuttavia, dipingono un quadro ben più preoccupante e potenzialmente esplosivo.
Il cuore dello scandalo, stando alle ricostruzioni, batte nel meccanismo della prova preselettiva. Il sistema prevedeva che una commissione attingesse da una banca dati di circa 5000 domande per creare tre diversi set (A, B e C) da 30 quesiti ciascuno. Solo all’ultimo momento, in base a un sorteggio, sarebbe stato scelto il set definitivo da somministrare ai candidati.
Secondo voci sempre più insistenti, circolate negli ambienti vicini ad alcuni aspiranti OSS, questo meccanismo di riservatezza sarebbe saltato. I 90 quesiti contenuti nei tre set finali – l’esatto terzetto di mazzi da cui sarebbe stata pescata la prova vera – sarebbero trapelati, garantendo un indebito vantaggio a chi ne fosse venuto in possesso. Una falla nella sicurezza che avrebbe reso inevitabile il rinvio per evitare di far partire una gara già viziata all’origine.
Sul fronte sindacale, il rinvio ha scatenato un coro di proteste e durissime accuse. Le organizzazioni sono sul piede di guerra da oltre un anno, denunciando i continui rinvii e l’incapacità della Regione di sbloccare un concorso fondamentale per sanare anni di precariato e rispondere alla cronica carenza di personale nelle RSA e negli ospedali.
“È l’ultima di una lunga serie di beffe per migliaia di lavoratori e per la sanità campana”, tuona il segretario regionale di una delle maggiori sigle. “Prima lo slittamento per l’accorpamento con altri bandi, ora il sospetto di un concorso pilotato. Chiediamo trasparenza immediata, chiarezza sui tempi e le dimissioni di chiunque abbia responsabilità in questa ennesima, incredibile, macchia sulla regolarità del procedimento”.
L’affaire del concorso OSS è esploso come una bomba politica nell’Agorà di Santa Lucia. L’opposizione è in stato di accusa contro la giunta regionale.
Il centrodestra scende in campo per denunciare “l’amministrazione fallimentare del presidente De Luca” e “la gestione opaca e amatoriale del sistema sanitario”. Chiedono commissioni d’inchiesta e interventi dei ministeri competenti, dipingendo il rinvio come la prova di un sistema clientelare e incapace.
La maggioranza, dal canto suo, cerca di contenere i danni, promettendo “massima severità e accertamenti immediati” per fare chiarezza sulla fuoriuscita delle domande. Ma la pressione è altissima. L’ipotesi di un bando da rifare daccapo – con tempi biblici – o di un lungo braccio di ferro giudiziario è un fantasma che spaventa tutti: la politica, i sindacati e soprattutto i 30mila candidati, lasciati ancora una volta in un limbo di incertezza.
Il rischio è che, mentre la politica si scontra e si indaga sulle fughe di notizie, a rimetterci sia ancora una volta la sanità campana, con i suoi reparti sottodimensionati e i suoi cittadini in attesa di servizi essenziali.
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Il concorso per OSS in Campania è diventato un caso molto complicato, con rinvii e problemi tecnici. È importante che le autorità risolvano questa situazione al più presto per evitare ulteriori disagi a chi aspetta da tanto tempo.