Afragola il portone d'ingresso di casa Tucci addobbato a festa
Afragola– Una festa di prima comunione, palloncini colorati e un'abitazione addobbata a gioia. Sarebbe una scena normale, se non fosse la casa di Alessio Tucci, il giovane che lo scorso 26 maggio confessò l'atroce omicidio della fidanzata 14enne, Martina Carbonaro.
I risultati dell'autopsia sul corpo della giovane, diffusi nei giorni scorsi, hanno scatenato una bufera di indignazione sul web e non solo, alimentando un dolore che le recentissime rivelazioni hanno reso ancor più straziante e insopportabile per la famiglia della vittima.
Dalle conclusioni degli esperti, infatti, emerge un particolare agghiacciante sulla dinamica del delitto: Martina, dopo essere stata colpita alla testa con quattro violenti colpi di una pietra, era ancora viva quando fu rinchiusa nell'armadio dove è stata poi ritrovata. Un dettaglio che significa, in termini crudi, che avrebbe potuto essere salvata. Quel gesto, invece, ne ha decretato la fine.
Proprio in questo contesto di lutto straziante e di ricerca di giustizia, la festa per la prima comunione della sorella minore di Tucci è apparsa alla famiglia Carbonaro e all'opinione pubblica come un macabro schiaffo alla memoria della ragazza.
A portare la vicenda all'attenzione nazionale è stato il deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Francesco Emilio Borrelli, insieme al responsabile territoriale di Europa Verde Salvatore Iavarone, sollecitati dalla madre di Martina. La donna, in un messaggio di un dolore lancinante, ha scritto: "Festeggiano con mia figlia al cimitero e noi condannati all'ergastolo della sofferenza".
"Non c'è nessun rispetto per la famiglia di Martina Carbonaro, uccisa in modo subdolo e brutale e lasciata tra i rifiuti dello stadio Moccia ad Afragola", ha dichiarato Borrelli. "Sono passati appena quattro mesi da questo orrore e in casa dell'assassino, reo confesso, si festeggia con addobbi vistosi e foto di rito. Come se nulla fosse accaduto".
Le critiche vanno oltre la mancanza di tatto e investono la responsabilità educativa della famiglia Tucci. "Ci chiediamo quale insegnamento stia dando questa famiglia alla bambina – prosegue il parlamentare –.
Che si può uccidere una ragazza di appena 14 anni e poi festeggiare allegramente senza minimamente mostrare un segno di pentimento? Questo è uno sconcertante esempio di rifiuto di responsabilizzazione genitoriale e di incapacità assoluta di trasmettere il rispetto per la vita altrui".
La festa, insomma, si trasforma in un simbolo di un dolore doppio: quello per la perdita di Martina, una giovane vita spezzata in modo brutale, e quello per l'oltraggio di una normalità riconquistata troppo in fretta dall'aggressore, mentre i Carbonaro vivono quello che definiscono il loro "ergastolo di sofferenza", reso ancor più amaro dalla scioccante verità dell'autopsia. Una verità che grida ancora più forte la necessità di giustizia per Martina.
Questo articolo è stato pubblicato il 21 Settembre 2025 - 16:38
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Questo articoletto è veramente triste e fa riflettere sulla situazione. La festa di comunione sembra proprio inopportuna e non si capisce come la famiglia Tucci possa festeggiare dopo un evento così tragico. È una mancanza di rispetto.