Napoli– Dopo cinque giorni di incendi e focolai riattivati di continuo, il Parco nazionale del Vesuvio torna a respirare. Le fiamme, che dall’8 agosto hanno devastato il patrimonio naturale del vulcano simbolo del golfo di Napoli, sono state dichiarate spente ieri.
Decisiva, oltre all’instancabile lavoro di terra e aria, anche la grandinata eccezionale del 12 agosto che ha investito i comuni vesuviani.
La macchina dei soccorsi
Per quattro giorni canadair ed elicotteri della Regione Campania hanno sganciato migliaia di litri di liquido estinguente, mentre a terra operavano vigili del fuoco, protezione civile, forze dell’ordine, esercito, polizie locali e decine di volontari.
Una mobilitazione simile a quella del 2017, quando un incendio altrettanto devastante aveva colpito la stessa area.Potrebbe interessarti
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Dopo la dichiarazione dello stato di mobilitazione, squadre di volontari sono arrivate anche da altre regioni per supportare gli interventi. «La rete del Vesuvio che si è creata nel 2017 ha funzionato – raccontano –. Il supporto delle guide, delle associazioni e dei volontari è stato fondamentale».
Non è finita: bonifica e indagini
L’emergenza incendi è formalmente chiusa, ma il lavoro prosegue. Restano da bonificare i sentieri, monitorare le aree colpite e valutare l’impatto ambientale. Due procure indagano per individuare i responsabili.
In Campania lo stato di “grave pericolosità incendi” resterà in vigore fino al 30 settembre, con attenzione alta almeno fino a ottobre. Stamattina i volontari hanno già effettuato nuove ispezioni nel Parco.
L’appello dei volontari
Ora si apre la “fase due” e i volontari chiedono di essere parte attiva: «Abbiamo messo tutte le energie nell’emergenza – spiegano – ma ora vogliamo essere ascoltati. Chiediamo un incontro congiunto che tenga conto delle nostre proposte per evitare nuovi disastri».












































































Commenti (1)
E un po’ triste che ci siano stati incendi cosi devastanti, specialmente in un luogo cosi bello come il Vesuvio. Speriamo che le indagini possano portare a qualcosa di buono e che si possa prevenire in futuro.