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Vesuvio, incendi sotto controllo ma resta il pericolo: 500 ettari in fumo.

Il ricordo dei roghi del 2017, il pericolo degli inneschi e la mobilitazione dei cittadini
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Napoli – I tre fronti di fuoco che da giorni minacciano il Vesuvio sono al momento sotto controllo. Lo conferma la Protezione Civile della Regione Campania, che invita però alla prudenza: il rischio di reinneschi resta alto, sia lungo il perimetro che all’interno delle aree già bruciate.

Le fiamme hanno divorato circa 500 ettari di vegetazione, tra i comuni di Trecase, Boscotrecase e Terzigno. L’azione coordinata tra Protezione Civile, Dipartimento nazionale, Esercito e Vigili del Fuoco sta producendo i primi risultati: squadre a terra, Canadair della flotta nazionale ed elicotteri regionali operano senza sosta, mentre l’Esercito ha completato tre piste tagliafuoco e sta ultimando la quarta. Per tutta la notte è previsto un presidio costante, con turnazioni già programmate per i prossimi giorni.

La notte scorsa è stata più tranquilla delle precedenti, segno che la strategia di contenimento sta funzionando.

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“Si lavora per spegnere definitivamente l’incendio – spiega Raffaele De Luca, presidente dell’Ente Parco Nazionale del Vesuvio – ma possiamo tirare un sospiro di sollievo”. Stesso cauto ottimismo dal sindaco di Terzigno, Francesco Ranieri.

Restano però interdette alcune aree, come la strada di accesso al Gran Cono. E intanto sui social monta la polemica: il deputato M5S Alessandro Caramiello, in visita nelle zone colpite, annuncia la proposta di una Conferenza dei servizi o di un commissario straordinario con poteri speciali per “intervenire rapidamente, coordinare prevenzione e ricostruzione”. Caramiello riaccende anche il dibattito sull’uso dei fondi: “Voglio sapere come sono stati spesi i 75 milioni stanziati nel 2017 dopo un incendio simile e quali risultati hanno prodotto”.

Il riferimento è ai roghi dell’estate di otto anni fa, quando il Vesuvio fu devastato per settimane da incendi dolosi, con un disastro ambientale rimasto nella memoria collettiva. Oggi, come allora, resta il paradosso di un patrimonio naturalistico di valore mondiale messo a rischio, e l’urgenza di un piano strutturale di prevenzione.

Nel frattempo, la lotta alle fiamme continua. E, ancora una volta, a resistere in prima linea sono esercito, vigili del fuoco, protezione civile, croce rossa e volontari: “A loro – conclude Caramiello – va la mia gratitudine per il coraggio e la dedizione, spesso a rischio della propria vita”.

Articolo pubblicato il 12 Agosto 2025 - 14:11 - A. Carlino

Commenti (2)

E’ importante che la situazione del Vesuvio sia sotto controllo ma non si deve abbassare la guardia. I danni alla vegetazione sono tanti e servono misure di prevenzione adeguate per il futuro. Speriamo che non ci siano reinneschi.

Sono d’accordo che il monitoraggio è essenziale, ma bisogna anche capire come vengono spesi i fondi per la sicurezza, altrimenti i rischi rimangono sempre alti. La protezione civile fa un lavoro importante.

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