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Vesuvio in fiamme, volontario ferito durante le operazioni: indagini e task force contro i roghi

Il volontario è stato colpito da un arbusto: è ricoverato all'ospedale del Mare: non è grave
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Napoli– L’odore acre del fumo avvolge da tre giorni i comuni vesuviani, mentre lingue di fuoco continuano a divorare la macchia mediterranea.

Da venerdì sera il Vesuvio è un fronte aperto: centinaia di ettari di vegetazione ridotti in cenere, animali in fuga, e decine di uomini impegnati senza sosta per contenere l’avanzata delle fiamme.

Questa mattina, in via Vecchia Campitelli, la lotta contro il rogo ha conosciuto un momento di paura. Un volontario della Protezione Civile, impegnato a piedi nelle operazioni di bonifica in un’area già colpita dal fuoco, è stato colpito alla testa da un arbusto di medie dimensioni.

L’impatto lo ha fatto cadere rovinosamente a terra. Colleghi e vigili del fuoco hanno prestato i primi soccorsi, tamponando una ferita al collo e immobilizzandogli la caviglia destra, sospettando una distorsione.

Trasportato in codice giallo all’ospedale del Mare di Napoli, l’uomo ha riportato anche dolori alla schiena. Le sue condizioni, pur dolorose, non sarebbero gravi. Sul posto sono intervenuti i carabinieri per i rilievi e la ricostruzione della dinamica.

L’incendio e la macchina dei soccorsi

Il vasto incendio è divampato nella serata di venerdì, favorito dalle alte temperature e dal vento di scirocco che ha spinto le fiamme verso i pendii più ripidi.

In poche ore il rogo si è propagato tra i comuni di Ercolano, Torre del Greco e San Sebastiano al Vesuvio, mettendo a rischio abitazioni isolate e strutture rurali.

Da sabato mattina si è messa in moto la macchina dei soccorsi: squadre dei vigili del fuoco, Protezione Civile e carabinieri forestali hanno lavorato in turni serrati, con l’ausilio di elicotteri e canadair. La priorità è stata creare linee tagliafuoco e proteggere i centri abitati, mentre le fiamme avanzavano nelle zone di macchia alta, inaccessibili ai mezzi pesanti.

Le indagini della Procura di Nola

La Procura della Repubblica di Nola, competente per territorio, ha aperto un fascicolo d’inchiesta. Al momento non sono state formulate ipotesi di reato e non ci sono indagati, in attesa della relazione dettagliata dei carabinieri forestali che stanno setacciando l’area alla ricerca di inneschi o tracce utili a chiarire l’origine dell’incendio.

Task force straordinaria dei carabinieri

Il rischio incendi, cresciuto in maniera esponenziale negli ultimi giorni in tutta la provincia di Napoli, ha spinto l’Arma dei Carabinieri a rafforzare le attività di prevenzione e contrasto. Da questa mattina è operativa una task force investigativa composta da militari specializzati, sotto il coordinamento della Procura di Nola e in collaborazione con il Comando Unità Forestali e Ambientali.

L’obiettivo è duplice: intervenire rapidamente sui focolai per limitare i danni e raccogliere sul posto elementi utili a individuare eventuali responsabilità penali. Particolare attenzione sarà rivolta alle aree protette e ai siti di pregio naturalistico, come il Parco Nazionale del Vesuvio, già martoriato da incendi negli anni passati.

Un fronte ancora aperto

Intanto, i canadair continuano a sorvolare i versanti del vulcano, mentre le squadre a terra affrontano il fuoco tra cenere e arbusti inceneriti. Il vento rende difficile ogni manovra, costringendo spesso gli uomini a ritirarsi per evitare di rimanere intrappolati. La speranza è che le prossime ore portino un calo delle temperature e un cambiamento delle condizioni meteo, unico alleato capace di aiutare una battaglia che, per ora, appare tutt’altro che vinta.

RIPRODUZIONE RISERVATA
Articolo pubblicato da Giuseppe Del Gaudio il giorno 10 Agosto 2025 - 15:37

Commenti (2)

Si, hai ragione Lucia. La situazione è davvero complessa e ci vuole molta attenzione e impegno da parte di tutti per limitare danni. Speriamo che le autorità riescano a trovare soluzioni efficaci nel breve termine.

L’incendio vesuviano è veramente preoccupante, sopratutto per la vegetazione e gli animali che soffrono. E’ importante fare qualcosa per prevenire situazioni simili in futuro, anche se capisco che non è facile da gestire.

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