foto usb
Il sindacato respinge le accuse della Commissione di Garanzia: “Assenze certificate per malattia, nessuno sciopero occulto. Decisione ingiusta e intimidatoria”.
Napoli– È scontro aperto tra l’Usb (Unione Sindacale di Base) e la Commissione di Garanzia sugli Scioperi, dopo la decisione di sanzionare i sindacati del trasporto pubblico napoletano con una multa da 40.000 euro, a seguito delle assenze di massa registrate il 28 e 29 marzo 2025 tra i lavoratori dell’Anm (Azienda Napoletana Mobilità).
L’ente parla di un presunto sciopero occulto, ma il sindacato rigetta con fermezza ogni accusa.A prendere posizione è Adolfo Vallini, dell’esecutivo provinciale Usb per il lavoro privato, che in una nota ufficiale smentisce categoricamente l’interpretazione della Commissione:
“Le assenze in quei giorni erano giustificate da certificazioni mediche – spiega – non da alcuna iniziativa sindacale. Si tratta di un provvedimento inaccettabile, che criminalizza la legittima tutela della salute e della dignità dei lavoratori”.
Usb ricorda che uno sciopero regolarmente proclamato era stato indetto per la giornata di domenica 30 marzo, nell’ambito di una vertenza sindacale avviata precedentemente con un primo sciopero di quattro ore.
“Le adesioni sono state altissime – sottolinea Vallini – a dimostrazione della gravità dei problemi denunciati”.
il riconoscimento contrattuale pieno per i lavoratori assegnati a nuove mansioni con parametri inferiori a quelli precedenti;
il potenziamento delle misure di sicurezza, in particolare contro le aggressioni al personale;
il miglioramento delle condizioni di lavoro e degli ambienti nei quali gli operatori prestano servizio quotidianamente.
“Richieste legittime – insiste Vallini – che rientrano pienamente nel perimetro del diritto sindacale”.
Il sindacato contesta anche il metodo: “Se ci sono state irregolarità da parte di singoli lavoratori, devono essere accertate dagli organi competenti, non certo dalla Commissione di Garanzia, che non ha né ruolo né competenza per giudicare il merito delle assenze per malattia”.Ma è soprattutto il principio costituzionale del diritto di sciopero a finire nel mirino della Usb: “L’unico strumento di lotta da noi utilizzato è stato lo sciopero, nel pieno rispetto delle normative – prosegue Vallini – normative che, ricordiamo, sono tra le più rigide in Europa, con limiti severi su preavvisi, franchigie e durata”.
Secondo il sindacato, la sanzione appare come un tentativo di intimidazione, che potrebbe avere effetti repressivi sulle future rivendicazioni dei lavoratori: “È una decisione grave e pericolosa – conclude Vallini – che vuole colpire chi difende i propri diritti. Ma non ci faremo intimidire: ci opporremo in tutte le sedi e continueremo a batterci per un trasporto pubblico sicuro e dignitoso per tutti”.
Nel pieno dell’estate, quando i servizi di trasporto vivono una fase critica, la polemica tra Usb e Commissione di Garanzia riaccende il dibattito sul rapporto tra tutela dei lavoratori e diritto alla mobilità. Con un contenzioso aperto e toni sempre più accesi, la vertenza Anm rischia di trasformarsi in un caso nazionale sul diritto di sciopero nel settore pubblico.
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