Un’ostentazione di potere che non conosce limiti, neppure quando si tratta di animali destinati alla tutela internazionale.
A Bari, i Carabinieri del Nucleo Cites hanno scoperto e sequestrato oltre cento esemplari di fauna protetta nascosti nell’abitazione di una famiglia legata alla criminalità organizzata locale.
L’operazione segue gli arresti delle scorse settimane e getta luce su un fenomeno che si ripete con inquietante regolarità: i boss che scelgono di circondarsi di animali rari e illegali come status symbol.
Nel dettaglio, i militari hanno trovato 50 testuggini di terra della specie Testudo hermanni, protetta perché minacciata di estinzione, e due pappagalli di pregio: un ara gialloblu (Ara ararauna) e un lori arcobaleno, entrambi di provenienza illecita.
Gli animali erano detenuti in condizioni precarie, senza le cure e gli spazi necessari. A questi si aggiungono 53 tartarughe d’acqua (Trachemys scripta), specie considerata invasiva e la cui diffusione è regolata da normative severe.
Tutti gli esemplari sono stati sequestrati e saranno trasferiti in strutture idonee, lontani dalle logiche criminali che li avevano trasformati in trofei viventi.
L’episodio evidenzia una tendenza ormai consolidata nelle élite mafiose: la collezione di animali esotici come emblema di ricchezza e supremazia. Non si tratta di semplice passione, ma di un codice culturale che risponde alla necessità di esibire dominio e disponibilità economica, in un linguaggio simbolico che parla più delle auto di lusso o dei beni immobili.
Tigri, scimmie, pappagalli rari: non è la prima volta che gli investigatori documentano questi “zoo privati” nei covi della criminalità.
Oltre al danno ambientale e alla sofferenza inflitta agli animali, il fenomeno mette in luce un aspetto culturale che la repressione penale da sola non riesce a scalfire: l’idea che tutto sia disponibile, comprabile e ostentabile, persino ciò che appartiene al patrimonio naturale globale.
Un lusso illegale che diventa marchio di appartenenza, e che testimonia come il potere criminale non si esprima soltanto con armi e denaro, ma anche con l’appropriazione indebita della natura stessa.
Articolo pubblicato da Gustavo Gentile il giorno 23 Agosto 2025 - 12:05
Commenti (1)
L’idea che i boss usano animali per mostrare potere e ricchezza è preoccupante. Ma non capisco come mai le autorità non prendono misure più severe contro queste pratiche. Le leggi esistono, ma non sembrano applicate in modo efficiente.