Nulla di fatto oggi al Tribunale civile di Napoli, dove il giudice Francesco Paolo Feo, della VII Sezione, si è riservato di decidere sulla controversa nomina di Fulvio Adamo Macciardi a sovrintendente del Teatro San Carlo.
Le parti in causa, il sindaco di Napoli e presidente della Fondazione Teatro di San Carlo, Gaetano Manfredi, insieme alla consigliera Maria Grazia Falciatore (espressione della Città metropolitana), da un lato, e i tre membri del Consiglio di Indirizzo (Cdi) di nomina governativa e regionale, dall’altro, hanno tempo fino a venerdì per depositare le memorie difensive.
La decisione del Tribunale è attesa per l’inizio della prossima settimana, mentre il 3 settembre si terrà un’udienza parallela al Tar Campania, anch’essa chiamata a pronunciarsi sulla legittimità della nomina di Macciardi, ratificata il 5 agosto dal ministro della Cultura, Alessandro Giuli.
Al centro della disputa c’è la delibera del 4 agosto, con cui i consiglieri Marilù Faraone Mennella, Gianfranco Nicoletti (nominati dal Ministero della Cultura) e Riccardo Realfonzo (espressione della Regione Campania) hanno proposto Macciardi come sovrintendente. Secondo Manfredi, quella riunione del Cdi non sarebbe valida, poiché da lui sconvocata per concomitanti impegni istituzionali a Roma, legati alla cabina di regia su Bagnoli per la Coppa America 2027.
Tuttavia, i tre consiglieri hanno proseguito, votando la proposta che ha portato alla nomina ministeriale, scatenando il ricorso di Manfredi e Falciatore.
Tensioni nel Consiglio di Indirizzo: nuova votazione, Manfredi abbandona la riunione
La vicenda si è ulteriormente complicata ieri, durante una nuova riunione del Cdi convocata da Manfredi per discutere “determinazioni” relative al decreto ministeriale.
In un colpo di scena, i tre consiglieri hanno riproposto e votato nuovamente il nome di Macciardi, una mossa che potrebbe rendere inefficaci eventuali pronunce del Tribunale civile o del Tar favorevoli a Manfredi, poiché riferite alla “prima” nomina.
Il sindaco, insieme a Falciatore, ha lasciato la riunione prima della votazione, definendo la decisione “inaccettabile dal punto di vista giuridico e amministrativo” e ribadendo la necessità di chiarire la legittimità della nomina per garantire “l’autonomia della Fondazione San Carlo, un valore irrinunciabile”.
Manfredi ha comunque rassicurato che “le attività artistiche del Teatro non corrono alcun rischio” nonostante lo stallo.I tre consiglieri, in una nota congiunta, hanno replicato con toni duri, esprimendo “stupore e dispiacere” per le dichiarazioni di Manfredi, che aveva sottolineato la necessità di una “guida autorevole e autonoma” per il Teatro, capace di mantenere gli standard qualitativi raggiunti.
Mennella, Nicoletti e Realfonzo hanno difeso la scelta di Macciardi, presidente dell’Associazione Nazionale delle Fondazioni lirico-sinfoniche, sottolineando che “la maggioranza del Cdi lo ritiene una guida autorevole e capace”.
Hanno inoltre accusato Manfredi di incoerenza, rilevando che “nessuna valutazione negativa di merito su Macciardi era stata espressa prima” e criticando la sua strategia di “guadagnare tempo nelle aule di giustizia” a scapito della stabilità della governance del Teatro.
Indagini della Procura e accuse di abuso: la crisi si allarga
Parallelamente, la gestione del Massimo napoletano è finita sotto la lente della Procura ordinaria di Napoli e della Corte dei Conti, che hanno aperto fascicoli su nomine e utilizzo di fondi, senza indagati al momento.
La mossa dei tre consiglieri di riconfermare Macciardi è stata giustificata come un tentativo di “eliminare il contenzioso” e di “togliere ogni alibi” a chi ha presentato i ricorsi, ma ha alimentato ulteriori accuse.
I consiglieri hanno sostenuto che, se la votazione non fosse stata all’ordine del giorno, Manfredi avrebbe violato lo statuto e il codice civile, non convocando il Cdi su una questione richiesta per tre volte; in alternativa, hanno accusato il sindaco di abuso per aver cercato di ostacolare la deliberazione.
La presidente del Collegio dei revisori, un magistrato della Corte dei Conti, ha confermato la legittimità della votazione, che si è svolta a maggioranza senza il voto di Manfredi.La crisi al Teatro San Carlo, simbolo culturale di Napoli, si intreccia così tra ricorsi giudiziari, scontri istituzionali e accuse reciproche, mentre la città attende una risoluzione che garantisca stabilità e prestigio a una delle sue istituzioni più amate. La prossima settimana potrebbe essere cruciale per sciogliere il nodo sulla guida del Teatro, ma il clima di tensione lascia presagire ulteriori sviluppi.
Articolo pubblicato da A. Carlino il giorno 27 Agosto 2025 - 21:02
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