Napoli– “Ho paura. Basta odio, basta violenza mediatica”. Con queste parole la tiktoker napoletana Rita De Crescenzo rompe il silenzio e affida a un comunicato la sua risposta al clima di polemiche e attacchi che da settimane la circonda.
La decisione di alcuni Comuni, l’ultimo in ordine di tempo quello di Castel Volturno, di negare l’autorizzazione ai suoi spettacoli ha innescato un’ondata di commenti e prese di posizione che, secondo l’influencer, sono andati ben oltre il semplice atto amministrativo.
“I sindaci hanno tutto il diritto di non autorizzare un mio concerto – spiega – è legittimo e non lo contesto. Quello che però non accetto è che queste decisioni diventino dichiarazioni eclatanti, titoli sui giornali con parole pesanti che finiscono per etichettarmi e per mettere la gente contro di me. Da quando sono uscite queste frasi – aggiunge – ricevo insulti, offese e perfino minacce”.
Dietro il nuovo appello di De Crescenzo c’è un anno vissuto sempre al centro delle cronache, tra successi social, palchi affollati e controversie giudiziarie.
Il suo vissuto sempre sopra le righe e al centro delle cronache
La tiktoker, che con i suoi video “colorati” e sopra le righe e al centro della cronache di Napoli ha conquistato milioni di visualizzazioni, è stata più volte oggetto di attenzione mediatica per episodi controversi: dalle maxi-feste organizzate nei quartieri popolari di Napoli – con strade bloccate da centinaia di fan e contestazioni per ordine pubblico – alle inchieste giudiziarie che l’hanno vista finire sotto accusa per reati legati a droga e armi.
Un percorso costellato da denunce, sequestri e processi, che però non ha mai frenato la sua popolarità.
Negli ultimi mesi la sua figura è diventata terreno di scontro tra chi la considera un fenomeno folkloristico da censurare e chi la difende come espressione di una parte della città che vuole visibilità e riscatto. In mezzo, i suoi spettacoli: concerti improvvisati e show annunciati, spesso osteggiati dai sindaci per motivi di ordine pubblico e sicurezza.
“Io sono un personaggio sopra le righe, lo so bene. Faccio discutere e non piaccio a tutti – scrive la tiktoker –. Ma una cosa è dire ‘non autorizziamo lo spettacolo’, un’altra è trasformare quel rifiuto in una campagna pubblica che mi mette alla gogna. Questo non è solo un attacco al mio personaggio, è una forma di violenza mediatica che mi ferisce come donna e come persona”.
Un appello che arriva in un clima sempre più acceso e che la stessa De Crescenzo lega anche al tema della violenza di genere: “Ho paura di una società in cui la violenza sulle donne è già troppo diffusa e in cui persino chi ricopre un ruolo istituzionale può contribuire ad alimentare odio nei miei confronti. Non chiedo applausi – conclude – ma rispetto. Basta violenza, anche quella verbale”.
Articolo pubblicato da Giuseppe Del Gaudio il giorno 23 Agosto 2025 - 14:58
Commenti (2)
È vero, le polemiche spesso nascono da misunderstanding e possono causare danni irreparabili alla reputazione di una persona. Dobbiamo sempre considerare i diversi punti di vista prima di giudicare.
Nell’articolo si parla di Rita De Crescenzo e della sua situazione. Credo che sia importante riflettere su come le parole possono influenzare l’opinione pubblica. Non è giusto etichettare una persona senza conoscerne il contesto.