

Nella foto De Laurentiis e Kvaratskhelia
Aurelio De Laurentiis torna a parlare della cessione più dolorosa degli ultimi anni in casa Napoli: quella di Khvicha Kvaratskhelia, l’eroe dello scudetto del 2023, finito lontano dal Maradona nello scorso mercato invernale.
In un’intervista al settimanale 7 del Corriere della Sera, il presidente azzurro ha rivelato i retroscena che hanno portato all’addio del talento georgiano. «Sono stato costretto a venderlo – ha detto – perché il suo agente minacciava il ricorso all’articolo 17», la norma FIFA che consente a un calciatore di liberarsi dal contratto pagando un indennizzo.
De Laurentiis ha ricordato come già al termine della prima, straordinaria stagione di Kvara in Serie A il club avesse tentato di blindarlo con un rinnovo adeguato: «Gli avevamo offerto un netto aumento di stipendio, perché sapevamo che il suo ingaggio basso lo avrebbe reso un obiettivo per le big europee».
Ma il procuratore Mamuka Jugeli – racconta il patron – aveva altre mire: «Chiedeva una maxi commissione da parte di un altro club e uno stipendio a doppia cifra per il ragazzo. Dopo l’Europeo in Germania siamo volati a Düsseldorf per trattare, ma lui continuava a prendere tempo, inventando anche presunte promesse economiche di Giuntoli che non esistevano».
Il presidente ha poi svelato un passaggio decisivo: un’offerta monstre arrivata dal Paris Saint-Germain. «Il PSG mise sul piatto oltre 200 milioni per il pacchetto Kvaratskhelia-Osimhen. Ma avevo dato la mia parola a Conte che li avrei trattenuti entrambi e ho mantenuto l’impegno. Col senno di poi, forse avrei dovuto accettare».
Un retroscena che aggiunge nuovi dettagli a una delle cessioni più discusse della gestione De Laurentiis: la separazione tra il Napoli e il calciatore simbolo dello scudetto, condizionata non solo dalle logiche di campo ma soprattutto dalle strategie dei procuratori, sempre più decisivi negli equilibri del calcio moderno.
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E' un articolo interesante, ma non sono d'accordo con come De Laurentiis ha gestito la situazione Kvaratskhelia. Le scelte che ha fatto potevano essere diverse e forse anche migliori per il Napoli nel lungo termine.
Io penso che la questione sia complicata, ci sono molti fattori in gioco. I procuratori oggi hanno un potere che spesso sembra esagerato e influisce sulle decisioni delle società, rendendo tutto più difficile.