In Campania c’è chi resta in cella anche quando un magistrato ha già firmato la sua scarcerazione. Succede a Poggioreale e a Secondigliano, dove decine di detenuti autorizzati a scontare la pena agli arresti domiciliari o in detenzione domiciliare non possono lasciare la cella per un motivo tanto banale quanto grave: mancano i braccialetti elettronici.
A denunciarlo è Samuele Ciambriello, Garante regionale delle persone private della libertà, che in una lettera inviata al Prefetto di Napoli Michele Di Bari parla di una “persistente criticità” che sta bloccando le misure alternative alla detenzione.Potrebbe interessarti
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“È un danno evidente ai diritti fondamentali – avverte Ciambriello – e un vulnus alla credibilità dello Stato di diritto. Non si può tollerare che decisioni dei magistrati restino inattuate per mancanze organizzative o contrattuali. In questo modo si nega un diritto già riconosciuto e si genera un’illegittima permanenza in carcere”.
Il Garante chiede un intervento immediato del Prefetto, per sollecitare una soluzione a livello nazionale. Perché ogni giorno di ritardo significa un giorno di reclusione in più, ingiustificato e ingiustificabile, per chi dovrebbe già essere a casa.
Commenti (1)
La situazion e molto preoccupante e merita attenzion. E strano che non ci siano braccialetti elettronici disponibili, considerando che è un diritto per i detenuti. Speriamo che venga risolto il problema al piu presto per il bene di tutti.