Napoli– Era già detenuto presso un Istituto Penale per Minorenni per una rapina armata avvenuta appena due giorni prima, ma ora su di lui pesa una nuova accusa.
La Polizia di Stato ha eseguito una misura cautelare nei confronti di un minorenne napoletano, indagato per una rapina aggravata, tentato omicidio e porto illegale di armi, tutti reati aggravati e commessi in concorso con un complice maggiorenne.
I fatti risalgono alla notte del 23 luglio scorso, in zona Porta Capuana.
La misura, disposta dal GIP presso il Tribunale per i Minorenni di Napoli su richiesta della Procura, ha disposto per il ragazzo il collocamento in IPM (Istituto Penale per Minorenni), in continuità con la detenzione già in corso per reati pressoché identici, commessi il 21 luglio con modalità allarmanti.
Spari a un coetaneo per rubargli lo scooter
Secondo la ricostruzione degli investigatori, la notte del 23 luglio il giovane, in sella a un ciclomotore insieme a un complice, avrebbe fermato un coetaneo e lo avrebbe minacciato per farsi consegnare lo scooter.
Ma la violenza non si è fermata alla rapina: durante l’aggressione, il minorenne avrebbe esploso diversi colpi di pistola, colpendo la vittima alle gambe.
Il movente sembrerebbe esclusivamente predatorio, ma la modalità dell’agguato e la disponibilità di un’arma da fuoco hanno spinto gli inquirenti a intervenire con urgenza, ravvisando una chiara pericolosità sociale e una tendenza alla recidiva da parte dell’indagato.
Indagini della Squadra Mobile tra intercettazioni e social
Determinante, per identificare con certezza i responsabili, è stata l’attività investigativa della Squadra Mobile di Napoli, che ha avviato una serie di intercettazioni e ha raccolto elementi cruciali ascoltando la vittima. Ma non solo: un ruolo chiave lo ha avuto anche l’analisi dei profili social in uso ai due indagati.
Proprio dalle piattaforme digitali è emersa quella che gli investigatori definiscono una “precisa propensione al crimine” da parte del minorenne, accompagnata da una ostentazione pubblica della violenza e da comportamenti che fanno temere una concreta possibilità di reiterazione del reato.
Il GIP: “Necessario interrompere l’escalation criminale”
La misura cautelare è stata adottata, si legge nel provvedimento, per interrompere un’escalation criminale in piena ascesa, di cui il ragazzo è stato più volte protagonista, sempre in contesti di violenza armata e azioni di gruppo.
L’inchiesta resta aperta anche per quanto riguarda la posizione del complice maggiorenne, indagato separatamente ma anch’egli coinvolto nelle dinamiche criminali emerse dalle indagini.
Articolo pubblicato da Giuseppe Del Gaudio il giorno 6 Agosto 2025 - 11:51

Giuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca”
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