A Napoli la lotta alle infiltrazioni mafiose nel mondo dell’impresa non conosce tregua. Dall’inizio del 2025 il prefetto Michele di Bari ha firmato ottantasei interdittive antimafia, colpendo società attive in vari settori strategici — dall’edilizia alla ristorazione, fino alla logistica — che operavano nel territorio metropolitano sotto il sospetto di legami con la criminalità organizzata.
L’azione, frutto di un lavoro sinergico tra Prefettura, forze dell’ordine e Direzione Investigativa Antimafia, mira a difendere il tessuto socio-economico da consorterie che tentano di infiltrarsi dove circolano appalti e denaro. Non solo provvedimenti formali: di Bari ha richiamato gli enti locali al rigoroso rispetto dell’obbligo di acquisire la documentazione antimafia tramite la banca dati nazionale e di adottare senza esitazioni i conseguenti atti, dalla risoluzione dei contratti alla revoca di licenze e autorizzazioni.
Particolare attenzione è rivolta ai cantieri delle grandi opere e ai progetti finanziati dal PNRR, dove il Gruppo Interforze — coordinato dalla DIA e composto anche da Ispettorato del Lavoro e Provveditorato alle Opere pubbliche — ha già effettuato otto accessi ispettivi mirati. Un lavoro certosino di verifica su imprese, personale, mezzi e documentazione, con l’obiettivo di tagliare i ponti a chi vuole continuare a operare nell’ombra nonostante i provvedimenti ostativi. Un’azione che il prefetto definisce “essenziale per la salvaguardia dell’ordine pubblico economico e per garantire concorrenza leale e buon andamento della Pubblica Amministrazione”.
Articolo pubblicato da Vincenzo Scarpa il giorno 14 Agosto 2025 - 12:40
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