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L'assassino di Montecorvino "Tranquillo e lucido" e non risponde al pm

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Montecorvino Rovella -L’avvocato Michele Gallo lo ha incontrato per pochi istanti ieri sera in carcere, prima dell’interrogatorio.

Il suo cliente, Christian Persico, 36 anni, indiziato per l’omicidio di Tina (Assunta) Sgarbini – la donna strangolata nella sua abitazione a Montecorvino Rovella, in provincia di Salerno – gli è apparso “tranquillo e lucido”. Ma non ha parlato.

Persico, secondo quanto riferito dal suo difensore all’ANSA, ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere. L’incontro fugace è avvenuto poco prima dell’interrogatorio, condotto in tarda serata nella caserma dei Carabinieri di Battipaglia.

 Christian Persico ha preferito avvalersi della facoltà di non rispondere

Oltre alle proprie generalità, l’uomo non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione agli investigatori.

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La strategia difensiva, per il momento, è il silenzio. Un muro di non-risposte di fronte al quale proseguono le indagini sulla morte violenta di Tina Sgarbini, trovata senza vita nel suo appartamento.

L'avvocato poi ha precisato: "Gli ho spiegato quali sono i suoi diritti e facoltà com'è giusto che un difensore faccia. Poi vedremo come si evolverà la situazione. Stanotte ancora non avevo avuto neanche il provvedimento. Dovrebbe esserci lo stato di fermo ma a parte questo, aspetto di visionare tutto nel dettaglio".

E sempre il difensore del presunto assassino ha voluto chiarire in merito alla notizia circolata su un ipotetico biglietto che l'uomo avrebbe lasciato alla madre dicendo di aver fatto una cavolata, l'avvocato non si sbilancia. "Ho saputo che si parla di questo biglietto. Ma io non ne so nulla. Non ho alcuna certezza se esista o meno e sull'eventuale contenuto dello stesso", ha concluso l'avvocato Gallo.

Nel frattempo l'uomo che aveva manifestato proposito suicidi ha iniziato la sua nuova vita da detenuto nel carcere di Fuorni dovrà avrà tempo per riflettere sulla barbarie del suo gesto.

RIPRODUZIONE RISERVATA Articolo pubblicato il 24 Agosto 2025 - 13:10 - Rosaria Federico

Commenti (2)

È vero, sembra strano che un difensore non abbia notizie certe su quello che potrebbe essere un indizio importante. La strategia del silenzio potrebbe avere dei motivi, ma crea confusione tra le persone che seguono la vicenda.

L’articolo parla di una situazione molto complessa e delicata, ma mi sembra che ci siano troppe informazioni non chiare. Non capisco come mai l’avvocato non sa nulla del biglietto e come sia possibile che il cliente resti silenzioso.

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