Abusi e malasanità in uno studio odontoiatrico
Gragnano – Una vicenda che sembra uscita da un incubo medico, con accuse gravissime di esercizio abusivo della professione, lesioni colpose e una catena di errori che hanno portato una donna al ricovero d’urgenza.
Protagonista di questa storia è I. G,, 49 anni, casalinga di Gragnano, che attraverso il suo avvocato, Vincenzo Propenso, ha presentato una denuncia-querela contro Leonardo Cuomo, titolare del Centro Odontoiatrico L. & C. s.a.s. di Gragnano, e un collaboratore identificato solo come “dottor Giuseppe”.
La Procura di Torre Annunziata, al termine di minuziose indagini, ha disposto il sequestro dello studio odontoiatrico di Cuomo che è stato confermato nei giorni scorsi dal Tribunale del Riesame anche perché si è scoperto che altri clienti avevano avuto problemi nello stesso studio: un caso che potrebbe aprire un vaso di Pandora su malasanità e abusi nel settore dentistico.
Tutto inizia il 22 novembre 2023, quando la signora I. G. si reca presso lo studio di Cuomo per una banale pulizia dentale. Durante l’intervento, avverte un forte dolore a un molare. La dottoressa Roberta, che l’ha trattata, informa Cuomo, il quale le consiglia di tornare l’11 dicembre per un controllo.
Quel giorno, dopo un’anestesia, Cuomo le comunica che il dente deve essere estratto. Nonostante la doppia dose di anestetico, la paziente sente un dolore lancinante durante l’estrazione. Nessuna prescrizione di antibiotici, solo un antidolorifico: Toki bustine.
Appena tornata a casa, il marito, nota che il labbro della moglie è inclinato verso destra e che non riesce ad aprire la bocca. Nei giorni seguenti, il dolore si intensifica, irradiandosi su tutta la mascella.
Cuomo minimizza, prescrivendo Flexiban e suggerendo un bite dentale, ma la situazione peggiora. Il 20 dicembre, dopo una TC al Centro Diagnostico Laser di Castellammare di Stabia, emerge la verità: sublussazione condilare, infezione grave e edema mandibolare, conseguenza delle estrazioni mal eseguite.
Trasferita d’urgenza all’Ospedale del Mare di Napoli, la donna viene ricoverata e sottoposta a un drenaggio d’ascesso. Gli esami confermano una massiccia infezione legata all’estrazione dei denti 3.7 e 3.8, eseguita senza le precauzioni mediche necessarie. La dimissione arriva solo il 15 gennaio 2024, dopo settimane di sofferenza.
La querela, depositata dall’avvocato Propenso, accusa Cuomo e il suo collaboratore di esercizio abusivo della professione medica (art. 348 c.p.) e lesioni colpose (art. 590 c.p. e 590-sexies). Cuomo, stando alle indagini, non sarebbe né medico né odontoiatra, e avrebbe agito senza consenso informato. Anche il “dottor Giuseppe” è sotto accusa per l’estrazione del dente del giudizio, eseguita in condizioni già critiche.
A supporto della denuncia, la perizia del dottor Attilio Menduni De Rossi, odontoiatra e consulente tecnico, evidenzia l’assenza di consenso informato, l’uso improprio dell’anestesia e la mancata terapia antibiotica post-operatoria. “Una condotta inaccettabile”, si legge nel rapporto.
La signora I. G., oltre alla punizione dei responsabili, si riserva di costituirsi parte civile per danni morali e fisici. “Mi hanno rovinato la vita – racconta –. Ora chiedo che paghino per quello che mi hanno fatto”.
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