Un grido di dolore e rabbia si è levato dall’altare della Basilica di Santa Maria a Pugliano, a Ercolano, all’alba della festa dell’Assunta. Monsignor Antonio Di Donna, vescovo di Acerra e figlio di questa terra, ha parlato davanti ai fedeli e alle autorità di uno scempio che si ripete, paragonando il rogo dei giorni scorsi a quello devastante di otto anni fa.
“Criminali! Disonesti!”, ha tuonato, indicando con “ragionevole certezza” la matrice dolosa dell’incendio che ha ferito il Vesuvio.Potrebbe interessarti
Sui social oltre 200 video inneggianti alla jihad, 33enne tunisino ai domiciliari nel Salernitano
Camorra, finita la fuga del narcos latitante Alessandro Marasco
Strage di Paupisi, raccolta fondi per aiutare Antonia e Mario
Caserta, sgominata la "piazza dello spaccio" gestita dagli africani: 22 arresti
Il Vesuvio, ha sottolineato, non è solo un vulcano o una cartolina, ma una risorsa vitale, difesa naturale da frane e alluvioni, patrimonio di cultura e storia. “Facile distruggere un albero in pochi attimi, ma quanti anni ci vogliono per farlo ricrescere?”, ha chiesto, domandandosi quali oscuri interessi si nascondano dietro questo e altri incendi che in queste settimane stanno consumando il territorio.
Commenti (1)
E’ importante che la gente si renda conto di quello che succede, ma non capisco perche ci sia cosi tanta indifferenza verso l’ambiente. Dobbiamo fare qualcosa prima che sia troppo tardi, il Vesuvio è un patrimonio che va protetto e non distrutto.