Caserta – “Emergenza umanitaria nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. La situazione è al collasso: sovraffollamento, infermeria chiusa da oltre un mese, detenuti senza cure e agenti a rischio. Serve intervenire subito”.
L’allarme è di don Salvatore Saggiomo, Garante dei detenuti della provincia di Caserta, dopo un sopralluogo effettuato ieri nel penitenziario.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato l’aggressione di un agente della polizia penitenziaria da parte di un detenuto, verosimilmente esasperato dalla mancanza di assistenza medica. Un episodio che ha spinto il Garante a varcare le porte del carcere per una verifica sul campo.
“Ho incontrato il comandante, il vice comandante, il vice direttore e alcuni detenuti. Quello che ho visto è allarmante”, racconta don Saggiomo. L’infermeria è chiusa dal 16 luglio, per disposizione dei dirigenti sanitari, e da allora non è più stata riaperta.
Un mese senza presidio medico all’interno di una struttura che ospita circa mille detenuti, a fronte di una capienza regolamentare di poco più di settecento.
Le criticità sono multiple: carenza cronica di personale sanitario, rifiuto degli infermieri di entrare nei reparti, assenza di interventi terapeutici per i malati. A questo si aggiunge un sovraffollamento che supera ogni limite di sopportazione: “Celle stipate, temperature insopportabili, scarsa ventilazione, condizioni igieniche al limite del dignitoso”.
Il mix letale di queste carenze sta alimentando una tensione crescente, che rischia di esplodere da un momento all’altro. “Le carceri non possono essere luoghi al di fuori della legalità costituzionale”, afferma il Garante. “Qui si sta violando il diritto alla salute e alla dignità delle persone. È un fallimento istituzionale”.
Don Saggiomo lancia un appello urgente alle autorità: Ministero della Giustizia, DAP, Regione Campania, ASL e Prefettura. Chiede la riapertura immediata dell’infermeria, l’invio di personale sanitario, un piano di riduzione del sovraffollamento e un tavolo di crisi permanente.
“Non è solo questione di sicurezza o giustizia. Qui si gioca la nostra umanità e il nostro rispetto per i diritti fondamentali. Nessuno può più voltarsi dall’altra parte”.
P.B.
Articolo pubblicato da Redazione il giorno 21 Agosto 2025 - 17:16
Lascia un commento