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Conte: “Napoli ancora in fase di ricostruzione”

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Castel di Sangro– Antonio Conte mette subito le cose in chiaro: il Napoli è ancora un cantiere aperto. “Nel giro di un anno, dal mio arrivo, abbiamo preso 13 giocatori e ne abbiamo venduti sette, tra cui Osimhen, Kvara, Raspadori, Simeone, Caprile e Gaetano al Cagliari – ha spiegato il tecnico –. Abbiamo rinnovato i prestiti di Lindstrom e Cajuste, aggiunto nuovi come Ngonge e Rafa Marin. Un movimento così ampio significa che siamo ancora in ricostruzione”.

Conte ricorda che lo scudetto è arrivato “non a fine ciclo, ma con un gruppo che ha fatto qualcosa di straordinario già nel primo anno di ricostruzione”. Ora, dice, “bisogna fare il secondo step, poi il terzo. Non tutte le ciambelle riescono col buco, altrimenti saremmo tutti fenomeni”.

Il mercato e il ruolo del presidente

Sul mercato Conte è netto: “Milinkovic Savic non è venuto gratis, abbiamo speso 20 milioni perché lo consideriamo importante. Dividerà l’annata con Meret: non boccio Alex, ma avevo bisogno di altre garanzie. Donnarumma a Parigi è stato messo da parte per lo stesso motivo: serviva qualcosa di diverso”.

Il tecnico conferma che il presidente è consapevole della necessità di completare la rosa.

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“Chi è andato via l’ha fatto per scelta personale. Non tratterrò mai più nessuno controvoglia. Naturalmente bisogna trovare la quadra economica, ma la mia porta è aperta: chi vuole restare, resta; chi vuole andare, libero di farlo”.

Investire su presente e futuro

Conte ribadisce la filosofia societaria: “Stiamo operando rispettando lo stile Napoli, puntando su giocatori utili oggi ma anche per il futuro. Beukema può diventare il nuovo Rrahmani, Lucca potrà imparare da Lukaku che ha fatto 300 gol. Noa Lang ha bisogno di tempo per ambientarsi.

Serve pazienza, altrimenti bisogna spendere cifre enormi per giocatori già pronti, come il Psg che ha preso Kvara a 75 milioni”.Il tecnico chiarisce: “Non vogliamo stravolgere l’undici titolare, ma implementare la rosa. Non è un capriccio, è una necessità numerica”.

Buone risposte dal gruppo, ma cantiere aperto

Il bilancio del ritiro è positivo: “Abbiamo lavorato tanto sul 4-3-3, modulo nelle corde di questa squadra. Ho avuto buone risposte sia dai ‘vecchi’ che dai nuovi. Ma è inevitabile che serva tempo per inserire i rinforzi nei meccanismi. Una stagione lunga impone di avere più soluzioni tattiche e mantenere equilibrio, che non è solo filosofia ma la base di tutto”.

Conte definisce il Napoli “un cantiere aperto” e sa che la vera prova inizierà con le partite ufficiali: “Siamo sulla strada giusta, ma la ricostruzione richiede pazienza e continuità di lavoro”.

Articolo pubblicato il 13 Agosto 2025 - 14:27 - A. Carlino
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Commenti (1)

E’ interessante vedere come Conte parla del Napoli come un cantiere aperto, pero forse ci vorrebbe piu chiarezza su quale siano i piani futuri. La ricostruzione e sempre complessa e richiede tempo. Speriamo che le cose migliorano.

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